domenica 12 dicembre 2010

PRIMI SU GOOGLE IN 10 MOSSE



Per essere primi nei risultati di ricerca dei vostri clienti su Google è importante lasciarsi consigliare da un professionista, uno che di mestiere lavora con le aziende e le segue per meglio indirizzarle ad ottenere risultati misurabili.

Provate su Google a scrivere "essere primi" (clic qui) e noterete che su oltre 6 milioni di risultati questo blog è al primo posto! E' un risultato che si ottiene solo dopo alcuni anni di esperienza e di studio.

Alcuni consigli "fai da te" però ve li dà l'autore del blog "essere primi su google", un professionista con alle spalle 15 anni di esperienza nel mondo web. Non costano nulla, e si possono già ottenere i primi risultati. La prima cosa che consiglio sempre alle aziende e agli enti che seguo è: curate e aggiornate i vostri contenuti. Google premia i contenuti se questi sono coerenti con il proprio settore di attività e offrono un servizio al lettore.
Inoltre con contenuti originali e sempre aggiornati i vostri lettori e potenziali clienti saranno invogliati a ritornare sulle pagine, a mettervi tra i "preferiti" o ad abbonarsi al vostro canale feed/RSS.

Ma veniamo ai consigli utili "fai da te".

  1. Prevediamo sul sito web una sezione news e aggiorniamola con una certa frequenza.
  2. Iscriviamo il sito web sulle principali directory di categoria
  3. Apriamo un account Google e utilizziamo i tools per webmaster che lo stesso Google ci mette a disposizione (strumenti per webmaster); attiviamo una sitemap
  4. Inseriamo il codice del monitoraggio delle analytics, in modo da sapere sempre e in tempo reale chi viene a visitarci e a cogliere nuove opportunità
  5. Ottimizziamo il sito web con parole chiave inserendo articoli coerenti. Le parole chiave devono essere evidenziate in grassetto con il comando html "strong"e possibilmente con un link a una pagina interna di glossario (consigliato fortemente)
  6. Evitiamo di duplicare contenuti (es. copiando e incollando da altri siti). Google penalizza il copia e incolla.
  7. Lavoriamo sui backlink: il PageRank di Google viene influenzato dal numero di link entranti
  8. Scegliamo le parole chiave lavorando sulla coda lunga. Inoltre non dimentichiamo che il TITLE (titolo) di una pagina è cià che influenza maggiormente un motore di ricerca. Dunque scegliere il titolo con oculatezza in modo che le parole chiave che volete indicizzare siano lì presenti.
  9. Usiamo i social network come Facebook e Twitter. Aumentano di molto la visibilità di quello che facciamo
  10. Attiviamo un blog aziendale e facciamolo vivere con alcune strategie che verranno spiegate in un post successivo.

Altri utili consigli sul blog: essere primi su google

martedì 16 novembre 2010

FACEBOOK COME L'INFLUENZA?

C'è un collegamento logico tra Facebook e le epidemie trasmesse da retrovirus?
Sembrerebbe di sì, secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori.

Se su Facebook, ogni giorno, milioni di persone accedono al loro profilo per leggere l'ultimo messaggio dell'amico, commentare la notizia del giorno o darsi appuntamento per la serata, il social network più utilizzato al mondo, nel momento in cui scriviamo, è anche uno dei simboli del mondo globale in cui viviamo.

Ma la maggior parte delle persone non si rende conto di tutte le conseguenze derivanti dal vivere in un pianeta sempre più interconnesso. Una delle reti globali che contribuisce di più al diffondersi delle malattie a diffusione virale è quella costituita dal traffico aereo.
Oggi questa è sicuramente una delle vie principali di diffusione delle pandemie.

Ce ne parla il biologo Antonio Scalari su Gravità Zero (continua a leggere)



venerdì 12 novembre 2010

INDAGINE SUL RUOLO DEI BLOG NELL'INFORMAZIONE DI ATTUALITÀ



Mostrerò questa ricerca oggi al convegno "Comunicare lo Sviluppo" nella relazione che terrò a Senigallia al seminario nazionale sulla comunicazione e lo sviluppo e il Web 2.0.

Annarita Ficco, che ringrazio, mi ha inviato infatti ieri una indagine della società di ricerche Human Highway in collaborazione con Liquida, dove è stata fatta un'analisi completa sulle abitudini relative all’informazione d’attualità degli utenti internet italiani.

L’indagine rileva dei dati indubbiamente interessanti.

Il primo dato che salta all’occhio è che 23,1% dei 24,4 milioni di utenti italiani di Internet, cioè circa 5,6 milioni di individui, sono lettori assidui di blog e che la maggior parte di questi (il 20,1% della popolazione online) legge blog di attualità. Il secondo dato che può scatenare riflessioni è che confrontando i nuovi dati con quelli ricavati nel 2009 vi è stato un aumento di lettori di blog di attualità di oltre mezzo milione di persone.

Un aspetto che ci riguarda da vicino sono le specificità dei blog.
I blog trovano oggi il loro ruolo specifico nell’informazione sui temi legati alla tecnologia e all’innovazione. Su questi temi i blog possono vantare un grado di autorevolezza maggiore rispetto ad altre fonti informative.

Tra i blog più rilevanti segnalati dalla ricerca anche quello dell'amico Vittorio Pasteris, giornalista de La Stampa di Torino, che farà da moderatore a un incontro alla Fnac di Torino che si terrà mercoledì 24 novembre con Gabriele Farina e il Claudio Pasqua




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giovedì 4 novembre 2010

AIUTARE ONLINE. L'INTERVENTO PSICOLOGICO VIA INTERNET CON ADOLESCENTI

Articolo di Luigina Pugno
Psicoterapeuta e blogger
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Quando si sceglie di fare lo psicologo, si deve anche scegliere in quale ambito operare. In base alla propria esperienza, e alle proprie caratteristiche personali, si arriva a capire con quale tipologia di patologia si è più adatti ad intervenire. C'è chi si trova meglio con i disturbi d'ansia, chi con i disturbi alimentari, chi con gli adulti e chi preferisce i bambini.
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Tendenzialmente si preferisce evitare gli adolescenti in quanto risulta troppo complesso instaurare una buona relazione terapeutica e perché è più facile che venga messa in discussione l’asimmetria tipica della relazione medico paziente. Può anche diventare complessa la triangolazione economica medico – paziente – genitori.
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Dalla lettura di questo testo si capisce che un terapeuta che utilizza l’asimmetria come strumento terapeutico imprescindibile, incontrerà parecchia difficoltà nella terapia con gli adolescenti.
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Difficilmente gli adolescenti vanno in terapia. Quando si vuole fare un intervento terapeutico con gli adolescenti bisogna quindi andare dove loro stanno. Li si deve raggiungere nell'aula scolastica, nei luoghi di ritrovo, e sempre più di frequente su Internet.
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Quasi la totalità dei giovani usa Internet come luogo di scambio di idee, di risorse e per mantenere e fare nuove amicizie. La lettura di questo libro è stata una scoperta, non credevo che esistessero già tante ricerche sull'argomento e-terapia. Potrei quasi affermare che non sapevo che questo tipo di terapia venisse già utilizzata. Uno psicologo che volesse dedicarsi alla e-terapia non deve avere solo una buona base teorica, ma anche capacità relazionali che lo rendano in grado di interagire con i teenager e deve inoltre avere discrete capacità di utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici.
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Mi ha rassicurata leggere che anche in questo tipo di supporto psicologico c'è una sessione preliminare in cui si chiariscono le specificità di tale intervento, e vengono richiesti dei dati che possono essere utilizzati al fine di superare la distanza fisica, qualora si rendesse necessario un intervento diretto: come nel caso di un sospetto atto anticonservativo.
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Diventa chiaro che chi desidera attuare un intervento e-terapeutico deve ricevere uno specifico training. Un addestramento all'utilizzo dei social network e dello slang giovanile. Non tutti si possono improvvisare e-terapeuti. L'adolescente non vuole essere problematizzato, ma ha bisogno di sentirsi alla pari con chi sta all'altro capo della chat, perché questo lo tutela dasentimenti di vergogna. I siti Internet che offrono aiuto quindi, non devono far percepire l'intervento come medicalizzato. Il panorama italiano ha invece un look clinico, professionale e poco interattivo. Per questo non attirerebbe gli adolescenti.
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Mi sembra che i siti internet italiani dedicati alla e-terapia abbiano questo aspetto, perché in Italia la psicologia è ancora impegnata a farsi prendere sul serio. Molto interessante è il capitolo sulle prospettive di intervento, dove si trovano suggerimenti pratici per chi vorrebbe lanciarsi nel supporto psicologico via web. Una psicoterapeuta come me, che ha ambiti di intervento differenti da quelli virtuali o dai temi portati ad esempio dall’e-book, sente forte il bisogno di un glossario che spieghi cosa si intende per web 3.0 o micropunture, quando non si sta parlando di chirurgia estetica.
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Per tornare alla tematica giovanile, concludo citando le parole dell’autore: “Per quanto il territorio e-terapeutico giovanile debba ancora essere approfondito e testato, questi sembrano essere i termini chiave per l'impostazione e lo sviluppo di nuovi servizi che possono vivere e operare on-line ma con auspicabili contatti nella realtà urbana, dalle istituzioni scolastiche all'organizzazione di eventi correlati alla formazione dei gruppi in rete. Integrare vita on e offline grazie a uno strumento terapeutico virtuale significa probabilmente riportare l'adolescente a una dimensione unitaria, integrata, sociale, capace di gestire Internet come un mezzo di comunicazione preferenziale e non come un luogo esclusivo di rifugio, scisso dall'esistenza in carne e ossa.
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Sia chiaro: è tutto in costruzione, siamo ora in una fase epocale di transizione. E se è vero che una visione sinottica degli ultimi studi sul counselling attraverso pc indica con chiarezza risultati positivi e ottimi livelli di alleanza terapeutica, lo scetticismo che riguarda lo strumento specifico è ancora elevato e non solamente da parte dei terapeuti.”
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Autore: ALESSANDRO CALDERONI
La prima guida italiana sull'aiuto psicologico agli adolescenti via internet.
Codice ISBN:978-88-87795-52-3
Prezzo: euro 12,00
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martedì 19 ottobre 2010

PRIMI SU GOOGLE

Come essere primi su Google?

Per essere primi su Google bisogna adottare delle tecniche chiamate "tecniche di posizionamento", che hanno l'obiettivo di migliorare la posizione di un sito web nei risultati delle ricerche nei motori di ricerca.

Sone tecniche che rientrano nelle strategie di search marketing, il marketing applicato ai motori di ricerca e dedicato agli utenti di tali servizi.

"Essere Primi Su Google" è un blog che nasce dalla volontà di offrire gratuitamente agli utenti Internet una guida chiara e approfondita sulle tecniche per migliorare la visibilità di un sito nei risultati dei motori.

Dedicata a chi desidera comprendere come funzionano i motori di ricerca, la guida al posizionamento spiega come sia possibile migliorare la visibilità del proprio sito web nelle ricerche effettuate dagli utenti.

Vi troverete notizie quotidiane sui motori di ricerca e le tecniche di posizionamento, editoriali, interviste e la segnalazione di tutte quelle novità che consentono di tenersi aggiornati in un settore le cui regole cambiano giorno per giorno.





mercoledì 13 ottobre 2010

GOOGLE: LE 16 IDEE FINALISTE CHE CAMBIERANNO IL MONDO


Il Progetto 10100 è un concorso di idee che come obiettivo cambiare il mondo aiutando il maggior numero di persone possibile.




Perché questo progetto?
Mai come oggi tante persone hanno avuto a disposizione una quantità così elevata di informazioni, strumenti e metodi per realizzare buone idee. Eppure, allo stesso tempo, tante persone di qualsiasi condizione sociale potrebbero beneficiare dell'aiuto altrui, grande o piccolo che sia.
A questo proposito, nuovi studi ribadiscono il semplice concetto che raggiunto un certo livello di benessere materiale di base, l'unica cosa che aumenta la felicità individuale nel corso del tempo è l'opportunità di aiutare altre persone.
In altre parole, aiutare va a vantaggio di tutti, sia di chi aiuta, sia di chi viene aiutato.
La domanda è: in che modo si può aiutare? E cosa aiuta di più?

Forse la risposta che può aiutare qualcuno è nella tua testa, in qualcosa che hai osservato, in qualche nozione che ha stuzzicato il tuo interesse, in qualche collegamento che hai notato, in qualcosa di vecchio che per la prima volta hai visto con altri occhi.
Google ha selezionato 16 idee finaliste tra le 154.000 pervenuteci. Il periodo di votazione pubblica è terminato e prossimamente Google annuncerà le idee vincitrici.






domenica 10 ottobre 2010

GOOGLE E L'INDICE DI INFLAZIONE


Chiamatela come volete: inflazione digitale, oppure inflazione 2.0, oppure cyberinflazione: Google la lega direttamente al suo nome al lancio di un nuovo indice sulla dinamica dei prezzi basato sui beni commerciati online.

I vantaggi rispetto alla tradizionale inflazione potranno essere velocità e bassi costi nella raccolta dei dati.

La decisione definitiva se pubblicare o meno questo indicatore non è stata ancora presa, ma intanto la notizia finisce in prima pagina sul Financial Times.

Così come le indicazioni che secondo il capo economista di Google, Hal Varian, ne sono già emerse da questo indicatore: negli Usa la debolezza dei prezzi è ben più marcata di quanto si creda. L'America è in piena deflazione, secondo "Google price index", o "Gpi", acronimo che richiama volutamente quello di "Consumer price index", o "Cpi" il termine inglese per "indice dei prezzi al consumo": l'inflazione appunto.

Google mette le mani avanti: non si tratta di una alternativa vera e propria ai dati sull'inflazione, ma di qualcosa in più. Gli istituti di statistica stiano tranquilli: il monitoraggio è ovviamente limitato a quei beni ampiamente commerciati in rete, ma diverse voci presenti negli indici ufficiali di inflazione sono quasi o del tutto escluse dalle vendite online. Però se l'elaborazione dell'inflazione tradizionale richiede un lungo lavorio, e addetti ad hoc da mandare in giro nei negozi a effettuare rilevazioni, la 'Googlinflazione' è molto più rapida nella raccolta dati.



venerdì 8 ottobre 2010

EBOOK : EDITORIA A BASSO COSTO





Il mondo dell’editoria, come altri settori, ha subìto e fatto proprio il fenomeno della digitalizzazione. L’introduzione di dispositivi portatili dedicati alla lettura (e-reader) e di software specifici per pocket Pc e smartphone hanno fatto pensare alla morte del libro di carta e nel contempo hanno portato alla coniazione del neologismo e-book.

Chi si occupa di editoria ha visto nel proprio lavoro profondi cambiamenti negli ultimi dieci anni. La macchina per scrivere è andata in pensione e ormai il prodotto finale che esce da una redazione per avviarsi al ciclo industriale della stampa è un “oggetto” digitale. Queste trasformazioni hanno inciso profondamente sulla struttura delle case editrici, provocando la quasi totale scomparsa di figure professionali, come il correttore di bozze o i compositori, e la nascita di altre, come i grafici-impaginatori indipendenti. Per il lettore, utente finale del prodotto editoriale, cos’è cambiato? Moltissimo.

Al formato cartaceo si è aggiunto quello digitale. E sono nati diversi “device” (lettori digitali) con i quali è possibile scaricare da Internet, scambiare e memorizzare facilmente intere biblioteche, giornali e riviste.
Il tutto con una estrema facilità di duplicazione e velocità di distribuzione nel mondo digitale di testi, immagini, filmati, suoni e programmi.

Negli ultimi dieci anni si è assistito all’ingresso preponderante di società come Amazon (www.amazon.com) che hanno ribaltato il monopolio di grandi società come Barnes & Noble (www.barnesandnoble.com) che da oltre cento anni gestivano la vendita di libri nel continente americano. Anche queste grosse aziende si sono dovute adattare alla forte domanda di e-book scaricabili, tanto che la stessa Amazon ha annunciato che il fatturato di libri elettronici quest’anno ha superato quello dei libri in formato cartaceo. Amazon è stata la prima libreria on-line che ha pensato di abbattere i costi di magazzino, per cui nel suo catalogo sono presenti milioni di titoli disponibili in pochi giorni, anche se non materialmente presenti. La rete di Amazon si avvale di migliaia di piccoli editori che nel momento della richiesta si affidano alla sua logistica. Anche in Italia questo passaggio dal cartaceo al digitale sta verificandosi su due fronti: da una parte i lettori, sempre più esigenti, che desiderano usare supporti in grado di garantire la flessibilità della lettura; dall’altra gli autori. Un fenomeno in crescita è quello del “fai da te” (on demand).

Su Lulu (www.lulu.com), ad esempio, è possibile non solo ordinare i libri nel doppio formato cartaceo o elettronico, ma anche pubblicare una propria opera, coronando il sogno di una vita. Il libro verrà inserito in catalogo e non sarà mai esaurito, perché Lulu stampa solo le copie necessarie e le invia al richiedente o, in alternativa, fornisce il libro in formato digitale.

Le piccole case editrici stanno comprendendo che questo fenomeno può essere una grande opportunità, perché hanno il vantaggio dell’esperienza e della forza nella distribuzione dell’opera.
E’ il caso ad esempio di Scienza Express (www.scienzaexpress.it), fondata pochi mesi fa, e partita proprio con lo spirito orientato ai nuovi media, forti dei social network e del passaparola degli utenti di Internet. Il progetto nasce dalla consapevolezza che molte persone non hanno mai comprato libri perché li vedono inaccessibili, intellettuali, astrusi, a volte ostili. E poi i libri costano troppo.

Questa giovane casa editrice vuole portare i libri a portata di clic e a pochi euro ai cittadini-che-non-leggono-ancora e promuove temi legati alla divulgazione scientifica e all’informazione. E’ un esempio di come anche una piccola realtà può competere, oggi, con i grandi dell’editoria, superando gli ostacoli legati ai costi della carta stampata