venerdì 23 febbraio 2007

SEO: tool per le keyword


Sempre dal blog www.marketingroutes.com apprendiamo un elenco di tool per le keyword (i più famosi) per agevolarvi nella ricerca di parole chiavi che possono essere utili per il vostro sito.

Saranno benvenuti i commenti di coloro che vorranno segnalare ulteriori tool di ricerca keyword:

Vantaggi e svantaggi delle doorpage

Segnaliamo un ottimo articolo dal titolo Vantaggi e svantaggi delle doorpage
e scritto da Stefano Gorgoni

L'articolo spiega che Google si mostra spietato verso chi utilizza questa tecnica. Appena viene rilevato il redirect, senza curarci di come viene rilevato (chi ha detto "Toolbar"?), il sito viene rimosso completamente dall’indice.

Segnaliamo inoltre alcuni articoli interessanti sull'argomento del SEO pubblicati dal blog Marketing Route:

I 5 fattori più importanti che influenzano il calcolo del PageRank

Citiamo qui (secondo un articolo pubblicato su The Daily Bit) i 5 fattori più importanti che influenzano il calcolo della link popularity di un nodo descritti proprio da Lawrence Page (uno dei fondatori di Google e ideatore del PageRank):

1. Visibilità di un Link
2. Posizione di un Link all’interno di un documento
3. Distanza di tra le pagine
4. Importanza di una pagina linkata
5. Aggiornamento di una pagina linkata

Una caratteristica non spiegata dal modello di rete a invarianza di scala è che quando aggiungiamo alla mia pagina Web un link verso, ad esempio, una pagina di questa rivista on line, creiamo un link interno fra due nodi vecchi!

Luis Amaral e Gene Anely della Boston University [1] e due studenti hanno dimostrato proprio questo: che i nodi, invecchiando, perdono gradualmente la loro capacità di annettersi dei link.
I due studenti del gruppo (Mendes e Dorogovtsev) hanno dimostrato poi che l’invecchiamento non distrugge le leggi di potenza, ma altera semplicemente il numero di hub perché cambia il loro esponente in grado.

Cioè come dire che la regola del collegamento preferenziale (preferential attachment) segue un meccanismo più complesso: la probabilità che un nuovo nodo si colleghi a uno già esistente non dipende unicamente dal numero di link ma anche dall’aggiornamento e dalla distanza tra le pagine.

Ecco perché ad esempio metodi di calcolo come il PageRank di una pagina sono influenzati solo in piccolissima parte da Link ipertestuali interni. Anzi di più: è importante che le due pagine non risiedano sullo stesso server, giudicato dal PR come pagine “vicine tra loro”.



[1] Il lavoro sull’invecchiamento condotto dal gruppo dell’Università di Boston è stato pubblicato in L.A. Amaral, A. Scala, M. Barthélémy e H.E. Stanley, Classes of Small-World Networks, in “Proceedings of the National Academy of Sciences”, 97 (2000). pp. 1149-152

giovedì 22 febbraio 2007

La dinamica dei sistemi complessi e il World Wide Web

Pare veramente incredibile pensare che ci siano voluti più di 40 anni perché la scienza si interrogasse sul perché certi sistemi complessi (tra cui alcune reti e Internet) non seguissero semplici comportamenti casuali.

Dal 1959, da quando due matematici ungheresi, l’inimitabile Paul Erdős e il suo collaboratore Alfréd Rényi iniziarono a studiare il comportamento delle reti in comunicazione e nelle scienze biologiche, è passata molta acqua sotto i ponti. Essi suggerirono, con convincenti calcoli, che i sistemi complessi si comportavano in maniera del tutto aleatoria [1] [2].

Quarant’anni dopo, nel 1999, il fisico Albert-László Barabási (foto) e i suoibarabasi reti collaboratori Reka Albert e Hawoong Jeon si accorsero non solo che non tutte le reti si comportavano come sistemi casuali [3] [4]: anzi, erano molti gli esempi di reti che presentavano un comportamente altamente organizzato: una di queste era proprio Internet e il World Wide Web.

Tenete presente che gli strumenti che prima di tali studi venivano utilizzati per spiegare il comportamento di Internet si basavano su idee mutuate dall’analisi sul comportamento di sistemi privi di organizzazione.
Gli attuali protocolli sono stati sviluppati negli anni Settanta, quando la rete era piccola, sfruttando le tecnologie disponibili allora.
L’importanza di conoscere la topologia della rete e dei suoi attributi è legata alla necessità di abbattere le limitazioni intrinseche al modello: senza tali conoscenze non si possono ad esempio progettare nuovi strumenti e nuovi servizi.

Da cui l’importanza di introdurre nuovi modelli che spieghino con maggiore raffinatezza le caratteristiche dei questi sistemi.


Articolo tratto da The Daily Bit


REFERENCES

[1] Paul Erdős and Alfréd Rényi , Publ. Math. Inst. Acad. Sci. 5, 17 (1960).

[2] B. Bollobas, Random Graphs (Academic Press, London, 1985).

[3] Albert-László Barabási, and R. Albert, Science 286, 509 (1999).

[4] Albert-László Barabás, Linked, The New Science of Networks, Perseus Publishing, 2002