Questo mese il Carnevale della Fisica è ospitato dal blogczechfood (vedi) a cura di Palmiro Poltronieri, biologo e ricercatore al CNR con la passione per la cucina.
venerdì 31 dicembre 2010
I BLOGGER SI RIUNISCONO IN RETE PER PARLARE DI SCIENZA
Questo mese il Carnevale della Fisica è ospitato dal blogczechfood (vedi) a cura di Palmiro Poltronieri, biologo e ricercatore al CNR con la passione per la cucina.
giovedì 23 dicembre 2010
PRIMI SU GOOGLE CON FACEBOOK E TWITTER
Google utilizza i dati dei due social network per influenzare il posizionamento soprattutto nella realtime search (la ricerca realtime).
Lo scambio selvaggio di link non funziona più: il Pagerank non dipende solo dalla quantità dei link ma anche dalla qualità.
Così anche nel caso di Twitter e Facebook è inutile conquistare migliaia di followers e amici fasulli (la pratica di alcune web agency è quella di aprire dei falsi account e aumentare il numero di followers).
Queste pratiche vengono immediatamente scoperte e severamente punite, per esempio con l'inclusione dei followers in una black list, con risultato che si ha l'effetto opposto: si viene penalizzati nei risultati (serp) di Google.
mercoledì 22 dicembre 2010
Shopping a Milano? One Brera
One Brera, la nuova boutique milanese specializzata in articoli di abbigliamento e accessori, propone per il 2011, la moda degli animals jewels. Gioielli stravaganti a forma di animali per ricoprire e illuminare il nostro corpo con pezzi unici e luminosi.
La boutique meneghina si affaccia alla primavera con una linea di accessori da donna davvero molto simpatici, tutti dettati da uno stile romantico e sbarazzino, come ad esempio questi originali e curiosi gioielli ispirati agli animali.
Cani, serpenti, ranocchie, coccodrilli, sono solo alcuni esempi dell’originale collezione proposta da One Brera. Sono tanti e diversi, montati sul classico oro o sull’argento, materiali sicuramente molto eleganti, in grado di valorizzare la bellezza di ogni donna e di forte tendenza. La boutique inoltre presenta anche tutte le novità della stagione attuale e “Look” con gli abbinamenti di vestiti e accessori che siano in linea con le tendenze del momento.
Via 2nelweekend
lunedì 20 dicembre 2010
La biodiversità diventa un appuntamento tra blogger
Il 15 Dicembre 2010, a conclusione del 2010, anno internazionale della biodiversità, è partita un’iniziativa tra i più prestigiosi blog naturalistici italiani per continuare a sottolineare l’importanza del tema in oggetto, sia all’interno della comunità scientifica sia tra il pubblico.
La prima edizione del Carnevale della Biodiversità ha come tema:
“INFINITE FORME BELLISSIME”,
tema che i vari Autori svilupperanno con varie sfaccettature in base ai loro personali stili ed interessi. Il blog “L’orologiaio miope” (http://www.lorologiaiomiope.com) accoglie questa prima edizione, passando in rassegna gli articoli scritti dagli altri blogger e segnalandone i link.
I blog partecipanti al progetto sono:
Biosproject: Earth http://biosproject-earth.blogspot.com/
Bottiglie di Leida http://www.bottigliedileida.net/
Continuo proceso de cambio http://procesodecambio.linxedizioni.it/
Erba volant http://meristemi.wordpress.com/
Gravità zero http://www.gravita-zero.org/
Leucophaea http://leucophaea.blogspot.com/
L’orologiaio miope http://www.lorologiaiomiope.com/
Mahengechromis Divagazioni di un ciclidofilo http://mahengechromis.blogspot.com/
Oryctes Frammenti di natura http://oryctesblog.blogspot.com/
Paperfish fish biology in progress http://paperfishbiology.blogspot.com/
Scientificando http://scientificando.splinder.com/
Theropoda http://theropoda.blogspot.com/
Il Carnevale della Biodiversità avrà scadenza bimestrale, continuando per tutto il 2011, e sarà ospitato a turno da alcuni dei blog partecipanti.
lunedì 13 dicembre 2010
"PREDIRE IL FUTURO" SI PUO': CON IL WEB
Si tratta di una azienda che ha perfezionato un algoritmo di analisi predittiva che si basa su processi che monitorano eventi temporali passati e presenti tra persone e aziende localizzate attraverso la rete web. Un motore che promette di "predire il futuro" basandosi su connessioni di reti sociali-temporali.
domenica 12 dicembre 2010
PRIMI SU GOOGLE IN 10 MOSSE
- Prevediamo sul sito web una sezione news e aggiorniamola con una certa frequenza.
- Iscriviamo il sito web sulle principali directory di categoria
- Apriamo un account Google e utilizziamo i tools per webmaster che lo stesso Google ci mette a disposizione (strumenti per webmaster); attiviamo una sitemap
- Inseriamo il codice del monitoraggio delle analytics, in modo da sapere sempre e in tempo reale chi viene a visitarci e a cogliere nuove opportunità
- Ottimizziamo il sito web con parole chiave inserendo articoli coerenti. Le parole chiave devono essere evidenziate in grassetto con il comando html "strong"e possibilmente con un link a una pagina interna di glossario (consigliato fortemente)
- Evitiamo di duplicare contenuti (es. copiando e incollando da altri siti). Google penalizza il copia e incolla.
- Lavoriamo sui backlink: il PageRank di Google viene influenzato dal numero di link entranti
- Scegliamo le parole chiave lavorando sulla coda lunga. Inoltre non dimentichiamo che il TITLE (titolo) di una pagina è cià che influenza maggiormente un motore di ricerca. Dunque scegliere il titolo con oculatezza in modo che le parole chiave che volete indicizzare siano lì presenti.
- Usiamo i social network come Facebook e Twitter. Aumentano di molto la visibilità di quello che facciamo
- Attiviamo un blog aziendale e facciamolo vivere con alcune strategie che verranno spiegate in un post successivo.
Altri utili consigli sul blog: essere primi su google
martedì 16 novembre 2010
FACEBOOK COME L'INFLUENZA?
venerdì 12 novembre 2010
INDAGINE SUL RUOLO DEI BLOG NELL'INFORMAZIONE DI ATTUALITÀ
Fonte: Essere primi su Google
L’indagine rileva dei dati indubbiamente interessanti.
giovedì 4 novembre 2010
AIUTARE ONLINE. L'INTERVENTO PSICOLOGICO VIA INTERNET CON ADOLESCENTI
Quando si sceglie di fare lo psicologo, si deve anche scegliere in quale ambito operare. In base alla propria esperienza, e alle proprie caratteristiche personali, si arriva a capire con quale tipologia di patologia si è più adatti ad intervenire. C'è chi si trova meglio con i disturbi d'ansia, chi con i disturbi alimentari, chi con gli adulti e chi preferisce i bambini.
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Dalla lettura di questo testo si capisce che un terapeuta che utilizza l’asimmetria come strumento terapeutico imprescindibile, incontrerà parecchia difficoltà nella terapia con gli adolescenti.
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Difficilmente gli adolescenti vanno in terapia. Quando si vuole fare un intervento terapeutico con gli adolescenti bisogna quindi andare dove loro stanno. Li si deve raggiungere nell'aula scolastica, nei luoghi di ritrovo, e sempre più di frequente su Internet.
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Quasi la totalità dei giovani usa Internet come luogo di scambio di idee, di risorse e per mantenere e fare nuove amicizie. La lettura di questo libro è stata una scoperta, non credevo che esistessero già tante ricerche sull'argomento e-terapia. Potrei quasi affermare che non sapevo che questo tipo di terapia venisse già utilizzata. Uno psicologo che volesse dedicarsi alla e-terapia non deve avere solo una buona base teorica, ma anche capacità relazionali che lo rendano in grado di interagire con i teenager e deve inoltre avere discrete capacità di utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici.
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Mi ha rassicurata leggere che anche in questo tipo di supporto psicologico c'è una sessione preliminare in cui si chiariscono le specificità di tale intervento, e vengono richiesti dei dati che possono essere utilizzati al fine di superare la distanza fisica, qualora si rendesse necessario un intervento diretto: come nel caso di un sospetto atto anticonservativo.
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Diventa chiaro che chi desidera attuare un intervento e-terapeutico deve ricevere uno specifico training. Un addestramento all'utilizzo dei social network e dello slang giovanile. Non tutti si possono improvvisare e-terapeuti. L'adolescente non vuole essere problematizzato, ma ha bisogno di sentirsi alla pari con chi sta all'altro capo della chat, perché questo lo tutela dasentimenti di vergogna. I siti Internet che offrono aiuto quindi, non devono far percepire l'intervento come medicalizzato. Il panorama italiano ha invece un look clinico, professionale e poco interattivo. Per questo non attirerebbe gli adolescenti.
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Mi sembra che i siti internet italiani dedicati alla e-terapia abbiano questo aspetto, perché in Italia la psicologia è ancora impegnata a farsi prendere sul serio. Molto interessante è il capitolo sulle prospettive di intervento, dove si trovano suggerimenti pratici per chi vorrebbe lanciarsi nel supporto psicologico via web. Una psicoterapeuta come me, che ha ambiti di intervento differenti da quelli virtuali o dai temi portati ad esempio dall’e-book, sente forte il bisogno di un glossario che spieghi cosa si intende per web 3.0 o micropunture, quando non si sta parlando di chirurgia estetica.
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Per tornare alla tematica giovanile, concludo citando le parole dell’autore: “Per quanto il territorio e-terapeutico giovanile debba ancora essere approfondito e testato, questi sembrano essere i termini chiave per l'impostazione e lo sviluppo di nuovi servizi che possono vivere e operare on-line ma con auspicabili contatti nella realtà urbana, dalle istituzioni scolastiche all'organizzazione di eventi correlati alla formazione dei gruppi in rete. Integrare vita on e offline grazie a uno strumento terapeutico virtuale significa probabilmente riportare l'adolescente a una dimensione unitaria, integrata, sociale, capace di gestire Internet come un mezzo di comunicazione preferenziale e non come un luogo esclusivo di rifugio, scisso dall'esistenza in carne e ossa.
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Sia chiaro: è tutto in costruzione, siamo ora in una fase epocale di transizione. E se è vero che una visione sinottica degli ultimi studi sul counselling attraverso pc indica con chiarezza risultati positivi e ottimi livelli di alleanza terapeutica, lo scetticismo che riguarda lo strumento specifico è ancora elevato e non solamente da parte dei terapeuti.”
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martedì 19 ottobre 2010
PRIMI SU GOOGLE
- Pagina FACEBOOK: Primi su Google
- Blog: essere-primi-su-google.blogspot.com
mercoledì 13 ottobre 2010
GOOGLE: LE 16 IDEE FINALISTE CHE CAMBIERANNO IL MONDO
domenica 10 ottobre 2010
GOOGLE E L'INDICE DI INFLAZIONE
venerdì 8 ottobre 2010
EBOOK : EDITORIA A BASSO COSTO
martedì 21 settembre 2010
Internet: siti web e blog per vendere di più
Costi contenuti e possibilità di raggiungere utenti di nicchia attraverso i motori di ricerca
venerdì 18 giugno 2010
L'effetto San Matteo, la Googlearchy e altri fenomeni emergenti della rete
In particolare l'effetto San Matteo presuppone che i motori di ricerca influenzino il traffico degli utenti attraverso rigide strategie di posizionamento delle pagine, e si è argomentato che possano generare una spirale tutt'altro che virtuosa che amplifica la dominanza dei siti già popolari secondo una strategia legata al ranking. Questa polarizzazione potrebbe cioé condurre ad un monopolio pericoloso delle informazioni: l'evolvere di una rete non democratica.
Nella pratica accade questo: i motori di ricerca costruiscono i propri indici e ritornano i risultati della ricerca a un utente che fa una interrogazione con un certo ordine, e le prime pagine sono in genere quelle considerate più rilevanti.
Però l'effetto San Matteo non spiega alcuni comportamenti emergenti del Web ma fornisce altresì materia prima per studi che spaziano dalle dinamiche delle reti alla psicologia sociale.
Quello che vogliamo dimostrare in questo articolo è come non esista una Googlearchy, cioè un vero monopolio dei motori sulle informazioni presenti in rete.
L'EMERGENZA DI COMPORTAMENTI IN SISTEMI COMPLESSI ADATTIVI NEL WEB
Il comportamento dell'utente durante la ricerca sui motori non era mai stato considerato in studi precedenti, ma diventa qui fondamentale per spiegare l'apparizione di nuovi fenomeni emergenti.
Reti complesse come Internet e il World Wide Web possono presentare comportamenti emergenti inaspettati, tipici dei sistemi complessi adattivi, la cui caratteristica è quella di avere un adattamento fisico che può fare emergere strutture di tipo auto-organizzative e auto-riproducentesi [5].
Da uno studio empirico, di cui parlereno tra poco, è possibile dimostrare che gli utenti che compiono ricerche sui motori cliccano, per così dire, anche risultati molto in basso nella lista dei link rilevanti, generando una ridistribuzione del traffico a favore delle pagine meno popolari.
La conseguenza principale di questo fenomeno va esattamente contro l'impressione generale, che presuppone considerare i motori di ricerca come i principali monopolizzatori dell'informazione, con la capacità di presentare solo certi siti e non altri.
Si dimostra invece come anche nuove pagine poco indicizzate abbiano un'alta probabilità di essere scoperte rispetto a quanto si sarebbe potuto prevedere con il modello teorico.
GLI EFFETTI TOPOLOGICI DEL COMPORTAMENTO SOCIALE SU INTERNET
Quattro scienziati italiani, che come spesso succede non hanno trovato in Italia le condizioni per poter lavorare e sono così migrati negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio empirico [6] che spiega come l'influenza dei motori di ricerca non monopolizzino affatto l'accessibilità (e la popolarità) delle informazioni in linea: cioè che siti più popolari ricevano meno traffico di quanto ci si potrebbe aspettare dalle regole del ranking.
I quattro fisici [7] che hanno condotto l'esperimento (che potete trovare a questo link) sono Santo Fortunato, Alessando Vespignani, Filippo Menczer, Alessandro Flammini, dell'Università dell'Indiana.
Lo studio qui presentato vuole sfatare un preconcetto: il timore del presentarsi di una situazione in cui un ciclo auto-rinforzante della popolarità possa generare una topologia di Internet in cui solo un numero limitato di fonti di informazioni predominerà.
Tuttavia anche se è vero che le pagine con più link e traffico verranno evidenziate per prime (perchè questo è anche quello che pretendiamo dai motori di ricerca), dimostreremo che nello stesso modo anche le pagine che non sono ai primi posti sui motori hanno una loro probabilità relativamente alta di essere viste e visitate.
L'effetto San Matteo viene, in altre parole, mitigato dal funzionamento dei motori e soprattutto dal comportamento degli utenti.
Usando i dati di posizionamento di motori come Google e Yahoo e i dati del traffico generato da Alexa (servizio che misura i dati raccolti dalla Toolbar degli utenti), gli autori hanno inviato circa 30mila interrogazioni e catalogato il risultato di alcuni milioni di risultati rilevanti, osservando come la natura empirica delle curve vada contro l'ipotesi della supposta dittatura dei motori.
Hanno poi tracciato un grafico del traffico dei collegamenti inbound in modo tale che il pendio della linea avrebbe rivelato se e in che natura il ranking della pagina venisse influenzato dall'aumento del traffico.
Si è visto che per i siti da 100 a 1.000.000 di collegamenti inbound, traffico e collegamenti mantenevano un rapporto proporzionale, ma la loro pendenza, costante di proporzionalità, andava contro ogni previsione.
I risultati indicano che il comportamento degli utenti rispetto ai motori di ricerca possa sopprimere o mitigare l'effetto dovuto alla popolarità delle pagine.
Ciò diventa ancor più chiaro quando i dati sono esaminati all'estremità del range di valori: al crescere esponenziale dei link inbound le curve tendono ad appiattirsi. Questo dimostra come all'aumentare dei collegamenti le pagine più viste tendano a raggiungere una "saturazione" della loro popolarità, e indipendentemente dall'aumento dei link entranti le pagine non possono espandere ulteriormente la loro già elevata visibilità [8].
Lo studio propone un fattore che può contribuire a spiegare questi risultati: l'interesse dell'utente. Un utente interessato ad un argomento probabilmente avrà già visitato i siti più popolari che trattano di quel soggetto. Nella lista bassa delle ricerche i motori di ricerca permettono di trovare anche pagine meno-popolari che riguardano specifici temi trattati da siti non ancora visitati e perciò appetibili all'utente.
CONCLUSIONI
Il risultato ha conseguenze concettuali e pratiche interessanti: suggerisce, controintuitivamente, come l'uso "sociale" dei motori di ricerca contribuisca a "livellare" la popolarità delle pagine, cosicché anche i siti meno popolari hanno una probabilità, superiore a quanto ci si attenderebbe, di essere trovati, e questo grazie alle dinamiche della psicologia sociale applicate alle reti di informazione.
In altre parole, se avete qualcosa di importante da dire, per la quale la comunità web potrebbe essere interessata, qualcuno la noterà, nonostante il grande traffico generato dai grossi e più popolari portali.
L'AUTORE
Claudio Pasqua è consulente aziendale nel posizionamento sui motori di ricerca per enti pubblici, aziende e università. Si occupa di studi teorici e pratici legati alle reti a inviarianza di scala, del comportamento del World Wide Web e delle applicazioni dell'econophysics.
NOTE
[1] Secondo la nota legge di potenza e il modello "Rich Get Richer", sul web la misura della visibilità è proporzionale al numero di link entranti. Più link puntano alla vostra pagina Web, più siete visibili. Vedere anche "Perché su Internet i ricchi diventano sempre più ricchi"[2] L'effetto San Matteo è una forma di ripartizione basata sulla cumulatività, in base alla quale ogni nuova risorsa che si rende disponibile viene ripartita fra i partecipanti in proporzione a quanto hanno già. Il nome deriva da un passo del Vangelo di Matteo misteriosamente tutt'altro che cristiano che recita:
L'espressione è stata usata per descrivere un "effetto di cumulatività" più volte osservato nella comunità scientifica e descritto da Robert K. Merton, in base al quale gli scienziati che raggiungono dei successi nei primi anni della propria carriera (ad esempio pubblicando un articolo su una rivista molto nota, o con un co-autore famoso), hanno in seguito molta più facilità a pubblicare, e quindi più credibilità e successo delle properie teorie, a parità di abilità e di ogni altro fattore. Questo effetto è considerato spesso fra i casi di iniquità della scienza, nella misura in cui il successo iniziale determina effetti di ripartizione non proporzionati alle abilità negli stadi successivi. [WikiPedia]
Lo stesso meccanismo è stato proposto per spiegare anche il comportamento del Web, luogo in cui più un articolo, una pagina è richiesta e di conseguenza cliccata e più sale di popolarità.
[3] C'è chi tende a sottovalutare, o a non dare per scontata, l'influenza delle Toolbar dei search engine sul posizionamento sulle Serp. Facciamo invece notare che sono gli stessi search engine a dichiarare che i dati provenenti dai clic degli utenti che usano le toolbar vengono utilizzati per assegnare l'importanza di posizionamento delle pagine dal loro traffic ranking.
Alexa could not exist without the participation of the Alexa Toolbar community. Each member of the community, in addition to getting a useful tool, is giving back. Simply by using the Firefox and IE toolbars each member contributes valuable information about the web, how it is used, what is important and what is not. This information is returned to the community as Related Links, Traffic Rankings and more.
e ancora...
The traffic rank is based on three months of aggregated historical traffic data from millions of Alexa Toolbar users and is a combined measure of page views and users (reach).
e ancora...
Alexa computes traffic rankings by analyzing the Web usage of millions of Alexa Toolbar users. The information is sorted, sifted, anonymized, counted, and computed, until, finally, we get the traffic rankings shown in the Alexa service. The process is relatively complex, but if you have a need to know, please read on.
Per quanto riguarda Google, invece, la sua formula semplificata (che peraltro non è quella attualmente usata) prevedeva fin dall'inizio un fattore, chiamato damping factor, il cui valore viene deciso da Google e che nella documentazione originale assumeva valore 0,85. Tale valore può essere aggiustato da Google per decidere la percentuale di PageRank che deve transitare da una pagina all'altra. Tale valore viene influenzato da molte variabili, tra cui il Traffic Ranking.
"The PageRank value of a page reflects the frequency of hits on that page by the random surfer".
Ecco la formula:
Dove:
- PR[A] è il valore di PageRank della pagina A che vogliamo calcolare
- T1...Tn sono le pagine che contengono almeno un link verso A
- PR[T1] ... PR[Tn] sono i valori di PageRank delle pagine T1 ... Tn
- C[T1] ... C[Tn] sono il numero complessivo di link contenuti nella pagina che offre il link
- d è il damping factor
Cito anche quanto affermato da Fortunato, Flammini, Menczer, Vespignani nella ricerca "The egalitarian effect of search engines" pubblicato nel 2005:
Segnalo infine l'ottimo testo di Amy Langville (Assistant Professor of Mathematics al College di Charleston in South Carolina) e Carl D. Meyer (Professor of Mathematics alla North Carolina State University) dal titolo:
Princeton University Press, New Jersey, 2006
in particolare il cap. 12.3 dal titolo "Ranking Based on Traffic Flow" (pagine 136-138) la cui dimostrazione è troppo lunga per poter essere riportata in queste righe. Cito solo una interessante interpretazione degli autori a proposito del TrafficRank. Grazie al metodo matematico dei Moltiplicatori Langrange è possibile ottenere una soluzione che descrive la "temperatura" per ognuna delle pagine Web. Una interpretazione che affonda le sue radici nella relazione termodinamica tra entropia e calore (HotRank).
[4] cf., Hindman, M. et al., 2003. "Googlearchy: How a Few Heavily-Linked Sites Dominate Politics on the Web.".
[5] Claudio Pasqua, L'emergenza negli ecosistemi digitali e la scienza della complessità, The Daily Bit, Torino, 6 luglio 2007 e anche http://it.wikipedia.org/wiki/Emergenza
[6] Topical interests and the mitigation of search http://www.pnas.org/cgi/content/abstract/0605525103v1
[7] Filippo Menczer è professore associato di informatica, computer science presso l'ndiana University, Bloomington; i suoi interessi di ricerca sono orientati allo studio di sistemi intelligenti per il web Mining (estrazione di informazione utile da insiemi di dati). Santo Fortunato svolge un post-dottorato presso l'Indiana University School of Informatics; le sue ricerche più recenti riguardano la tecnologia delle reti e le dinamiche sociali sulla formazione di opinioni. Alessandro Flammini è assistente alla School of Informatics dell'Indiana University. I suoi interessi riguardano lo studio di reti complesse e la fisica di biopolimeri. Alessandro Vespignani è professore di informatica, scienze cognitive e fisica presso l'Indiana University; il suo lavoro si concentra sullo studio del sistemi complessi e delle reti.
[8] La seguente figura mostra i risultati dell'analisi. La previsione teorica segue una legge di potenza, ed è rappresentata da una linea retta sul grafico logaritmico. L'area blu rapprenta la previsione nel caso in cui l'effetto della googlearchy fosse vera mentre la linea chiamata "sufing model" rappresenta il caso in cui i motori di ricerca fossero neutrali, come se i visitatori navigassero sui siti senza effettuare delle ricerche.
I dati empirici non seguono una legge di potenza: è invece evidente che il traffico in entrata segue una proporzionalità con espontente inferiore a quello predetto.
Al contrario di quello cui ci si potrebbe attendere, questo risultato suggerisce che i motori di ricerca hanno un comportamento democratico, visto che indirizzano più traffico di quanto atteso verso i siti meno popolari della rete.
Questo effetto democratico viene spesso denotato con il termine googlocracy.
mercoledì 26 maggio 2010
BLOG SCIENTIFICI E LE RETI
sabato 8 maggio 2010
PROFESSIONE GIORNALISTA: TECNICHE E REGOLE DI UN MESTIERE
Siamo in grado di distinguere l’effetto dei giornali sul pubblico rispetto ad altri media? No.
La scienza trattata dai media ha qualche effetto sui comportamenti della gente? Forse.
Il manuale “Professione giornalista - Tecniche e regole di un mestiere“ Alberto di Papuzzi è un punto di riferimento per coloro che intendano avviarsi alla professione giornalistica. L’autore realizza una completa e dettagliata descrizione dell’universo giornalistico italiano e straniero. Racchiude ciò che è necessario sapere sulla storia, le tecniche, il linguaggio, i diritti e i doveri di un buon giornalista.
Quando la scienza apparve sui media, venne trattata come un caso speciale; solo successivamente si è capito che la notizia scientifica ha la stessa dignità di ogni altra notizia, e va trattata al pari di un pezzo di politica, sport o economia.
Delicato, ad esempio, il problema del controllo delle fonti e della correttezza delle informazioni.
Il volume illustra i diversi modi con cui deve essere trattata l’informazione dal punto di vista concettuale e linguistico. In merito alla scrittura e alle forme di rappresentazione della notizia scientifica il punto chiave è una questione lessicale: le discipline scientifiche hanno a disposizione un lessico specialistico e una terminologia tecnica, che possono presentare difficoltà di comprensione e decifrazione. Al divulgatore, quindi, il compito di comunicare con semplicità temi complessi. Il giornalista deve togliere sacralità alla scienza e portarla a livello delle altre discipline, avvicinando il pubblico tramite i meccanismi della comunicazione.
Scienziati e ricercatori scoprono e approfondiscono, gli inventori creano, ma chi ha le capacità di trasmettere al grande pubblico tutto questo? Ed in quale modo? A questi ed altri quesiti risponde Papuzzi in questo manuale, che ci racconta la professione del GIORNALISTA.
Alberto Papuzzi
Professione Giornalista
318 pag. Donzelli Editore, 2003 - Milano