venerdì 31 dicembre 2010

I BLOGGER SI RIUNISCONO IN RETE PER PARLARE DI SCIENZA


Oggi è il giorno dedicato al Carnevale della Fisica, che ogni 30 del mese riunisce blogger da ogni parte del mondo per celebrare le scoperte più interessanti e promuovere la scienza al grande pubblico attraverso l'uso di uno strumento popolare come il blog.


Questo mese il Carnevale della Fisica è ospitato dal blogczechfood (vedi) a cura di Palmiro Poltronieri, biologo e ricercatore al CNR con la passione per la cucina.




giovedì 23 dicembre 2010

PRIMI SU GOOGLE CON FACEBOOK E TWITTER

Matt Cutts conferma, sul canale Youtube di Google Webmaster Center, che il motore di ricerca utilizza quello che viene pubblicato su Twitter e Facebook come Ranking signal. Cosa vuol dire? Che se volete salire nelle serp (= essere primi su google) dovete usare correttamente i social network, in quanto influenzano il modo con cui Google vi posiziona in cima ai risultati delle ricerche.




Google utilizza i dati dei due social network per influenzare il posizionamento soprattutto nella realtime search (la ricerca realtime).

Cutts ribadisce che è importante, per essere primi su Google, curare la qualità del social ranking.

Le tecniche utilizzate un tempo da chi curava il SEO (Search Engine Optimization) di arricchire le pagine di migliaia di link non influenzano più il Pagerank da tempo.
Lo scambio selvaggio di link non funziona più: il Pagerank non dipende solo dalla quantità dei link ma anche dalla qualità.

Così anche nel caso di Twitter e Facebook è inutile conquistare migliaia di followers e amici fasulli (la pratica di alcune web agency è quella di aprire dei falsi account e aumentare il numero di followers).

Queste pratiche vengono immediatamente scoperte e severamente punite, per esempio con l'inclusione dei followers in una black list, con risultato che si ha l'effetto opposto: si viene penalizzati nei risultati (serp) di Google.


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mercoledì 22 dicembre 2010

Shopping a Milano? One Brera

One Brera, la nuova boutique milanese specializzata in articoli di abbigliamento e accessori, propone per il 2011, la moda degli animals jewels. Gioielli stravaganti a forma di animali per ricoprire e illuminare il nostro corpo con pezzi unici e luminosi.

La boutique meneghina si affaccia alla primavera con una linea di accessori da donna davvero molto simpatici, tutti dettati da uno stile romantico e sbarazzino, come ad esempio questi originali e curiosi gioielli ispirati agli animali.

Cani, serpenti, ranocchie, coccodrilli, sono solo alcuni esempi dell’originale collezione proposta da One Brera. Sono tanti e diversi, montati sul classico oro o sull’argento, materiali sicuramente molto eleganti, in grado di valorizzare la bellezza di ogni donna e di forte tendenza. La boutique inoltre presenta anche tutte le novità della stagione attuale e “Look” con gli abbinamenti di vestiti e accessori che siano in linea con le tendenze del momento.

Via 2nelweekend


"Il Delfino" è il primo network italiano di "agenzie matrimoniali" per persone dello stesso sesso.

lunedì 20 dicembre 2010

La biodiversità diventa un appuntamento tra blogger

Il 15 Dicembre 2010, a conclusione del 2010, anno internazionale della biodiversità, è partita un’iniziativa tra i più prestigiosi blog naturalistici italiani per continuare a sottolineare l’importanza del tema in oggetto, sia all’interno della comunità scientifica sia tra il pubblico.

La prima edizione del Carnevale della Biodiversità ha come tema:

“INFINITE FORME BELLISSIME”,

tema che i vari Autori svilupperanno con varie sfaccettature in base ai loro personali stili ed interessi. Il blog “L’orologiaio miope” (http://www.lorologiaiomiope.com) accoglie questa prima edizione, passando in rassegna gli articoli scritti dagli altri blogger e segnalandone i link.

I blog partecipanti al progetto sono:

Biosproject: Earth http://biosproject-earth.blogspot.com/
Bottiglie di Leida http://www.bottigliedileida.net/
Continuo proceso de cambio http://procesodecambio.linxedizioni.it/
Erba volant http://meristemi.wordpress.com/
Gravità zero http://www.gravita-zero.org/
Leucophaea http://leucophaea.blogspot.com/
L’orologiaio miope http://www.lorologiaiomiope.com/
Mahengechromis Divagazioni di un ciclidofilo http://mahengechromis.blogspot.com/
Oryctes Frammenti di natura http://oryctesblog.blogspot.com/
Paperfish fish biology in progress http://paperfishbiology.blogspot.com/
Scientificando http://scientificando.splinder.com/
Theropoda http://theropoda.blogspot.com/

Il Carnevale della Biodiversità avrà scadenza bimestrale, continuando per tutto il 2011, e sarà ospitato a turno da alcuni dei blog partecipanti.




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lunedì 13 dicembre 2010

"PREDIRE IL FUTURO" SI PUO': CON IL WEB


Gli appassionati di fantascienza ricorderanno la teoria del pre-crimine ipotizzata da Philip K. Dick in Minority Report. Oppure la psicostoriografia di Isaac Asimov, "scienza" immaginata dallo scrittore e in grado di prevedere l'evoluzione della società umana, attraverso cui si basa il ciclo della Fondazione.

Sembra proprio un film di fantascienza quanto stiamo per leggere su ciò che propone una start-up, finanziata dalla Cia e da Google, dal nome altamente evocativo: Recorded Future (futuro registrato).

Si tratta di una azienda che ha perfezionato un algoritmo di analisi predittiva che si basa su processi che monitorano eventi temporali passati e presenti tra persone e aziende localizzate attraverso la rete web. Un motore che promette di "predire il futuro" basandosi su connessioni di reti sociali-temporali.

Continua a leggere su Gravità Zero




domenica 12 dicembre 2010

PRIMI SU GOOGLE IN 10 MOSSE



Per essere primi nei risultati di ricerca dei vostri clienti su Google è importante lasciarsi consigliare da un professionista, uno che di mestiere lavora con le aziende e le segue per meglio indirizzarle ad ottenere risultati misurabili.

Provate su Google a scrivere "essere primi" (clic qui) e noterete che su oltre 6 milioni di risultati questo blog è al primo posto! E' un risultato che si ottiene solo dopo alcuni anni di esperienza e di studio.

Alcuni consigli "fai da te" però ve li dà l'autore del blog "essere primi su google", un professionista con alle spalle 15 anni di esperienza nel mondo web. Non costano nulla, e si possono già ottenere i primi risultati. La prima cosa che consiglio sempre alle aziende e agli enti che seguo è: curate e aggiornate i vostri contenuti. Google premia i contenuti se questi sono coerenti con il proprio settore di attività e offrono un servizio al lettore.
Inoltre con contenuti originali e sempre aggiornati i vostri lettori e potenziali clienti saranno invogliati a ritornare sulle pagine, a mettervi tra i "preferiti" o ad abbonarsi al vostro canale feed/RSS.

Ma veniamo ai consigli utili "fai da te".

  1. Prevediamo sul sito web una sezione news e aggiorniamola con una certa frequenza.
  2. Iscriviamo il sito web sulle principali directory di categoria
  3. Apriamo un account Google e utilizziamo i tools per webmaster che lo stesso Google ci mette a disposizione (strumenti per webmaster); attiviamo una sitemap
  4. Inseriamo il codice del monitoraggio delle analytics, in modo da sapere sempre e in tempo reale chi viene a visitarci e a cogliere nuove opportunità
  5. Ottimizziamo il sito web con parole chiave inserendo articoli coerenti. Le parole chiave devono essere evidenziate in grassetto con il comando html "strong"e possibilmente con un link a una pagina interna di glossario (consigliato fortemente)
  6. Evitiamo di duplicare contenuti (es. copiando e incollando da altri siti). Google penalizza il copia e incolla.
  7. Lavoriamo sui backlink: il PageRank di Google viene influenzato dal numero di link entranti
  8. Scegliamo le parole chiave lavorando sulla coda lunga. Inoltre non dimentichiamo che il TITLE (titolo) di una pagina è cià che influenza maggiormente un motore di ricerca. Dunque scegliere il titolo con oculatezza in modo che le parole chiave che volete indicizzare siano lì presenti.
  9. Usiamo i social network come Facebook e Twitter. Aumentano di molto la visibilità di quello che facciamo
  10. Attiviamo un blog aziendale e facciamolo vivere con alcune strategie che verranno spiegate in un post successivo.

Altri utili consigli sul blog: essere primi su google

martedì 16 novembre 2010

FACEBOOK COME L'INFLUENZA?

C'è un collegamento logico tra Facebook e le epidemie trasmesse da retrovirus?
Sembrerebbe di sì, secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori.

Se su Facebook, ogni giorno, milioni di persone accedono al loro profilo per leggere l'ultimo messaggio dell'amico, commentare la notizia del giorno o darsi appuntamento per la serata, il social network più utilizzato al mondo, nel momento in cui scriviamo, è anche uno dei simboli del mondo globale in cui viviamo.

Ma la maggior parte delle persone non si rende conto di tutte le conseguenze derivanti dal vivere in un pianeta sempre più interconnesso. Una delle reti globali che contribuisce di più al diffondersi delle malattie a diffusione virale è quella costituita dal traffico aereo.
Oggi questa è sicuramente una delle vie principali di diffusione delle pandemie.

Ce ne parla il biologo Antonio Scalari su Gravità Zero (continua a leggere)



venerdì 12 novembre 2010

INDAGINE SUL RUOLO DEI BLOG NELL'INFORMAZIONE DI ATTUALITÀ



Mostrerò questa ricerca oggi al convegno "Comunicare lo Sviluppo" nella relazione che terrò a Senigallia al seminario nazionale sulla comunicazione e lo sviluppo e il Web 2.0.

Annarita Ficco, che ringrazio, mi ha inviato infatti ieri una indagine della società di ricerche Human Highway in collaborazione con Liquida, dove è stata fatta un'analisi completa sulle abitudini relative all’informazione d’attualità degli utenti internet italiani.

L’indagine rileva dei dati indubbiamente interessanti.

Il primo dato che salta all’occhio è che 23,1% dei 24,4 milioni di utenti italiani di Internet, cioè circa 5,6 milioni di individui, sono lettori assidui di blog e che la maggior parte di questi (il 20,1% della popolazione online) legge blog di attualità. Il secondo dato che può scatenare riflessioni è che confrontando i nuovi dati con quelli ricavati nel 2009 vi è stato un aumento di lettori di blog di attualità di oltre mezzo milione di persone.

Un aspetto che ci riguarda da vicino sono le specificità dei blog.
I blog trovano oggi il loro ruolo specifico nell’informazione sui temi legati alla tecnologia e all’innovazione. Su questi temi i blog possono vantare un grado di autorevolezza maggiore rispetto ad altre fonti informative.

Tra i blog più rilevanti segnalati dalla ricerca anche quello dell'amico Vittorio Pasteris, giornalista de La Stampa di Torino, che farà da moderatore a un incontro alla Fnac di Torino che si terrà mercoledì 24 novembre con Gabriele Farina e il Claudio Pasqua




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giovedì 4 novembre 2010

AIUTARE ONLINE. L'INTERVENTO PSICOLOGICO VIA INTERNET CON ADOLESCENTI

Articolo di Luigina Pugno
Psicoterapeuta e blogger
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Quando si sceglie di fare lo psicologo, si deve anche scegliere in quale ambito operare. In base alla propria esperienza, e alle proprie caratteristiche personali, si arriva a capire con quale tipologia di patologia si è più adatti ad intervenire. C'è chi si trova meglio con i disturbi d'ansia, chi con i disturbi alimentari, chi con gli adulti e chi preferisce i bambini.
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Tendenzialmente si preferisce evitare gli adolescenti in quanto risulta troppo complesso instaurare una buona relazione terapeutica e perché è più facile che venga messa in discussione l’asimmetria tipica della relazione medico paziente. Può anche diventare complessa la triangolazione economica medico – paziente – genitori.
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Dalla lettura di questo testo si capisce che un terapeuta che utilizza l’asimmetria come strumento terapeutico imprescindibile, incontrerà parecchia difficoltà nella terapia con gli adolescenti.
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Difficilmente gli adolescenti vanno in terapia. Quando si vuole fare un intervento terapeutico con gli adolescenti bisogna quindi andare dove loro stanno. Li si deve raggiungere nell'aula scolastica, nei luoghi di ritrovo, e sempre più di frequente su Internet.
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Quasi la totalità dei giovani usa Internet come luogo di scambio di idee, di risorse e per mantenere e fare nuove amicizie. La lettura di questo libro è stata una scoperta, non credevo che esistessero già tante ricerche sull'argomento e-terapia. Potrei quasi affermare che non sapevo che questo tipo di terapia venisse già utilizzata. Uno psicologo che volesse dedicarsi alla e-terapia non deve avere solo una buona base teorica, ma anche capacità relazionali che lo rendano in grado di interagire con i teenager e deve inoltre avere discrete capacità di utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici.
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Mi ha rassicurata leggere che anche in questo tipo di supporto psicologico c'è una sessione preliminare in cui si chiariscono le specificità di tale intervento, e vengono richiesti dei dati che possono essere utilizzati al fine di superare la distanza fisica, qualora si rendesse necessario un intervento diretto: come nel caso di un sospetto atto anticonservativo.
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Diventa chiaro che chi desidera attuare un intervento e-terapeutico deve ricevere uno specifico training. Un addestramento all'utilizzo dei social network e dello slang giovanile. Non tutti si possono improvvisare e-terapeuti. L'adolescente non vuole essere problematizzato, ma ha bisogno di sentirsi alla pari con chi sta all'altro capo della chat, perché questo lo tutela dasentimenti di vergogna. I siti Internet che offrono aiuto quindi, non devono far percepire l'intervento come medicalizzato. Il panorama italiano ha invece un look clinico, professionale e poco interattivo. Per questo non attirerebbe gli adolescenti.
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Mi sembra che i siti internet italiani dedicati alla e-terapia abbiano questo aspetto, perché in Italia la psicologia è ancora impegnata a farsi prendere sul serio. Molto interessante è il capitolo sulle prospettive di intervento, dove si trovano suggerimenti pratici per chi vorrebbe lanciarsi nel supporto psicologico via web. Una psicoterapeuta come me, che ha ambiti di intervento differenti da quelli virtuali o dai temi portati ad esempio dall’e-book, sente forte il bisogno di un glossario che spieghi cosa si intende per web 3.0 o micropunture, quando non si sta parlando di chirurgia estetica.
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Per tornare alla tematica giovanile, concludo citando le parole dell’autore: “Per quanto il territorio e-terapeutico giovanile debba ancora essere approfondito e testato, questi sembrano essere i termini chiave per l'impostazione e lo sviluppo di nuovi servizi che possono vivere e operare on-line ma con auspicabili contatti nella realtà urbana, dalle istituzioni scolastiche all'organizzazione di eventi correlati alla formazione dei gruppi in rete. Integrare vita on e offline grazie a uno strumento terapeutico virtuale significa probabilmente riportare l'adolescente a una dimensione unitaria, integrata, sociale, capace di gestire Internet come un mezzo di comunicazione preferenziale e non come un luogo esclusivo di rifugio, scisso dall'esistenza in carne e ossa.
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Sia chiaro: è tutto in costruzione, siamo ora in una fase epocale di transizione. E se è vero che una visione sinottica degli ultimi studi sul counselling attraverso pc indica con chiarezza risultati positivi e ottimi livelli di alleanza terapeutica, lo scetticismo che riguarda lo strumento specifico è ancora elevato e non solamente da parte dei terapeuti.”
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Autore: ALESSANDRO CALDERONI
La prima guida italiana sull'aiuto psicologico agli adolescenti via internet.
Codice ISBN:978-88-87795-52-3
Prezzo: euro 12,00
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martedì 19 ottobre 2010

PRIMI SU GOOGLE

Come essere primi su Google?

Per essere primi su Google bisogna adottare delle tecniche chiamate "tecniche di posizionamento", che hanno l'obiettivo di migliorare la posizione di un sito web nei risultati delle ricerche nei motori di ricerca.

Sone tecniche che rientrano nelle strategie di search marketing, il marketing applicato ai motori di ricerca e dedicato agli utenti di tali servizi.

"Essere Primi Su Google" è un blog che nasce dalla volontà di offrire gratuitamente agli utenti Internet una guida chiara e approfondita sulle tecniche per migliorare la visibilità di un sito nei risultati dei motori.

Dedicata a chi desidera comprendere come funzionano i motori di ricerca, la guida al posizionamento spiega come sia possibile migliorare la visibilità del proprio sito web nelle ricerche effettuate dagli utenti.

Vi troverete notizie quotidiane sui motori di ricerca e le tecniche di posizionamento, editoriali, interviste e la segnalazione di tutte quelle novità che consentono di tenersi aggiornati in un settore le cui regole cambiano giorno per giorno.





mercoledì 13 ottobre 2010

GOOGLE: LE 16 IDEE FINALISTE CHE CAMBIERANNO IL MONDO


Il Progetto 10100 è un concorso di idee che come obiettivo cambiare il mondo aiutando il maggior numero di persone possibile.




Perché questo progetto?
Mai come oggi tante persone hanno avuto a disposizione una quantità così elevata di informazioni, strumenti e metodi per realizzare buone idee. Eppure, allo stesso tempo, tante persone di qualsiasi condizione sociale potrebbero beneficiare dell'aiuto altrui, grande o piccolo che sia.
A questo proposito, nuovi studi ribadiscono il semplice concetto che raggiunto un certo livello di benessere materiale di base, l'unica cosa che aumenta la felicità individuale nel corso del tempo è l'opportunità di aiutare altre persone.
In altre parole, aiutare va a vantaggio di tutti, sia di chi aiuta, sia di chi viene aiutato.
La domanda è: in che modo si può aiutare? E cosa aiuta di più?

Forse la risposta che può aiutare qualcuno è nella tua testa, in qualcosa che hai osservato, in qualche nozione che ha stuzzicato il tuo interesse, in qualche collegamento che hai notato, in qualcosa di vecchio che per la prima volta hai visto con altri occhi.
Google ha selezionato 16 idee finaliste tra le 154.000 pervenuteci. Il periodo di votazione pubblica è terminato e prossimamente Google annuncerà le idee vincitrici.






domenica 10 ottobre 2010

GOOGLE E L'INDICE DI INFLAZIONE


Chiamatela come volete: inflazione digitale, oppure inflazione 2.0, oppure cyberinflazione: Google la lega direttamente al suo nome al lancio di un nuovo indice sulla dinamica dei prezzi basato sui beni commerciati online.

I vantaggi rispetto alla tradizionale inflazione potranno essere velocità e bassi costi nella raccolta dei dati.

La decisione definitiva se pubblicare o meno questo indicatore non è stata ancora presa, ma intanto la notizia finisce in prima pagina sul Financial Times.

Così come le indicazioni che secondo il capo economista di Google, Hal Varian, ne sono già emerse da questo indicatore: negli Usa la debolezza dei prezzi è ben più marcata di quanto si creda. L'America è in piena deflazione, secondo "Google price index", o "Gpi", acronimo che richiama volutamente quello di "Consumer price index", o "Cpi" il termine inglese per "indice dei prezzi al consumo": l'inflazione appunto.

Google mette le mani avanti: non si tratta di una alternativa vera e propria ai dati sull'inflazione, ma di qualcosa in più. Gli istituti di statistica stiano tranquilli: il monitoraggio è ovviamente limitato a quei beni ampiamente commerciati in rete, ma diverse voci presenti negli indici ufficiali di inflazione sono quasi o del tutto escluse dalle vendite online. Però se l'elaborazione dell'inflazione tradizionale richiede un lungo lavorio, e addetti ad hoc da mandare in giro nei negozi a effettuare rilevazioni, la 'Googlinflazione' è molto più rapida nella raccolta dati.



venerdì 8 ottobre 2010

EBOOK : EDITORIA A BASSO COSTO





Il mondo dell’editoria, come altri settori, ha subìto e fatto proprio il fenomeno della digitalizzazione. L’introduzione di dispositivi portatili dedicati alla lettura (e-reader) e di software specifici per pocket Pc e smartphone hanno fatto pensare alla morte del libro di carta e nel contempo hanno portato alla coniazione del neologismo e-book.

Chi si occupa di editoria ha visto nel proprio lavoro profondi cambiamenti negli ultimi dieci anni. La macchina per scrivere è andata in pensione e ormai il prodotto finale che esce da una redazione per avviarsi al ciclo industriale della stampa è un “oggetto” digitale. Queste trasformazioni hanno inciso profondamente sulla struttura delle case editrici, provocando la quasi totale scomparsa di figure professionali, come il correttore di bozze o i compositori, e la nascita di altre, come i grafici-impaginatori indipendenti. Per il lettore, utente finale del prodotto editoriale, cos’è cambiato? Moltissimo.

Al formato cartaceo si è aggiunto quello digitale. E sono nati diversi “device” (lettori digitali) con i quali è possibile scaricare da Internet, scambiare e memorizzare facilmente intere biblioteche, giornali e riviste.
Il tutto con una estrema facilità di duplicazione e velocità di distribuzione nel mondo digitale di testi, immagini, filmati, suoni e programmi.

Negli ultimi dieci anni si è assistito all’ingresso preponderante di società come Amazon (www.amazon.com) che hanno ribaltato il monopolio di grandi società come Barnes & Noble (www.barnesandnoble.com) che da oltre cento anni gestivano la vendita di libri nel continente americano. Anche queste grosse aziende si sono dovute adattare alla forte domanda di e-book scaricabili, tanto che la stessa Amazon ha annunciato che il fatturato di libri elettronici quest’anno ha superato quello dei libri in formato cartaceo. Amazon è stata la prima libreria on-line che ha pensato di abbattere i costi di magazzino, per cui nel suo catalogo sono presenti milioni di titoli disponibili in pochi giorni, anche se non materialmente presenti. La rete di Amazon si avvale di migliaia di piccoli editori che nel momento della richiesta si affidano alla sua logistica. Anche in Italia questo passaggio dal cartaceo al digitale sta verificandosi su due fronti: da una parte i lettori, sempre più esigenti, che desiderano usare supporti in grado di garantire la flessibilità della lettura; dall’altra gli autori. Un fenomeno in crescita è quello del “fai da te” (on demand).

Su Lulu (www.lulu.com), ad esempio, è possibile non solo ordinare i libri nel doppio formato cartaceo o elettronico, ma anche pubblicare una propria opera, coronando il sogno di una vita. Il libro verrà inserito in catalogo e non sarà mai esaurito, perché Lulu stampa solo le copie necessarie e le invia al richiedente o, in alternativa, fornisce il libro in formato digitale.

Le piccole case editrici stanno comprendendo che questo fenomeno può essere una grande opportunità, perché hanno il vantaggio dell’esperienza e della forza nella distribuzione dell’opera.
E’ il caso ad esempio di Scienza Express (www.scienzaexpress.it), fondata pochi mesi fa, e partita proprio con lo spirito orientato ai nuovi media, forti dei social network e del passaparola degli utenti di Internet. Il progetto nasce dalla consapevolezza che molte persone non hanno mai comprato libri perché li vedono inaccessibili, intellettuali, astrusi, a volte ostili. E poi i libri costano troppo.

Questa giovane casa editrice vuole portare i libri a portata di clic e a pochi euro ai cittadini-che-non-leggono-ancora e promuove temi legati alla divulgazione scientifica e all’informazione. E’ un esempio di come anche una piccola realtà può competere, oggi, con i grandi dell’editoria, superando gli ostacoli legati ai costi della carta stampata


martedì 21 settembre 2010

Internet: siti web e blog per vendere di più

Nuove forme di comunicazione di successo
Costi contenuti e possibilità di raggiungere utenti di nicchia attraverso i motori di ricerca

Il sito web è diventato uno strumento di comunicazione indispensabile per qualsiasi azienda o professionista; spesso affiancato da strumenti evoluti, come i social network o i blog aziendali, è infatti sempre più importante per raccogliere le opportunità offerte dal mercato e per avere successo commerciale.

A differenza però dei canali pubblicitari tradizionali, come la carta stampata, la televisione o la radio, Internet ha un costo-contatto ancora molto basso, essendo nel contempo uno strumento più elastico e dinamico.

Si pensi ad esempio alla velocità con cui è possibile aggiornare il vostro catalogo di prodotti attraverso un sistema Cms (Content Management System), cioè un sito dinamico che potete gestire in autonomia, senza passare da chi ve lo ha realizzato.
Addirittura in rete esistono prodotti per pubblicare la vostra attività che sono completamente gratuiti.
Il consiglio è però di affidarsi ad un esperto almeno per la cura dell’aspetto grafico e dell’organizzazione dei contenuti.

Un altro vantaggio di poter gestire un sito web dinamico è la possibilità di testare il gradimento dei propri prodotti direttamente con i consumatori perché consente un rapporto diretto con loro, stimolandoli a fornire le loro opinioni o i loro suggerimenti. Un sito web consente inoltre un rapido aggiornamento della comunicazione di marketing e permette di essere visibili a qualsiasi ora e in qualsiasi zona geografica.

Le statistiche dicono che il numero di ore passate davanti al web da parte di un europeo superano ormai le ore trascorse di fronte alla Tv. Una delle caratteristiche di spicco di un sito web dinamico è la sua immediata visibilità.



Quando l’associazione culturale di Torino «Momus arte e design» (www.momustorino.com) decise di pubblicare il suo sito web (solo pochi mesi fa) nessuno avrebbe mai pensato a un successo di pubblico in così breve tempo. I tre fondatori sono giovani che si occupano di shop on-line, di forniture di arredamento e organizzazione di eventi nel settore del design. Le loro iniziative si sono concentrate al passaparola sul web, fondamentali per farsi conoscere. Il sito è infatti affiancato da strumenti di «socializzazione» tra cui Facebook (1013 iscritti dopo appena due mesi, nel momento in cui scriviamo) e Twitter che hanno lo scopo di aumentare esponenzialmente la visibilità delle iniziative.

Altra caratteristica di un sito web dinamico è la sua immediata e facile consultazione. Tutti i prodotti o servizi trattati dall’azienda, possono essere aggiornati e visionati a qualsiasi ora, in qualsiasi momento e in qualsiasi formato.



E’ per questo che la giovane autrice del blog www.lucedellabitare.blogspot.com ha pensato di affiancare questo strumento flessibile al sito web di famiglia www.ramellafranco.it, entrambi rinnovati da poche settimane: sito web e blog permettono un rapido dialogo tra l’azienda di Ivrea e i propri clienti.

Non si dimentichi, inoltre, l’efficacia di questo strumento per raggiungere nuove nicchie di mercato, in quanto il web consente di ricercare prodotti e informazioni molto specifiche tramite i motori di ricerca: anche un sito molto settoriale può essere facilmente raggiunto dall’utente. E’ per questo che, ad esempio, un professionista è tenuto a confezionarlo nel migliore dei modi, come ha fatto un’esperta di interior design con il suo www.barbarab.it.



Realizzare un sito Internet non significa solo inserire dei testi e delle immagini relativi a prodotti, ma curare in maniera innovativa l’aspetto della propria immagine, instaurando un dialogo con i propri lettori.

Consulente aziendale per il posizionamento sui motori di ricerca

venerdì 18 giugno 2010

L'effetto San Matteo, la Googlearchy e altri fenomeni emergenti della rete


Consulente aziendale nel posizionamento sui motori di ricerca



Quando si considera il Web, la domanda fondamentale non è più se le vostre opinioni possano o meno venire pubblicate. Di fronte alla giungla di documenti presenti la domanda è piuttosto la seguente: se pubblico una informazione in rete, qualcuno la noterà? [1]

I motori di ricerca scelgono le pagine secondo quello che è stato definito con il nome di "effetto San Matteo" [2], cioè le pagine che sono più power law distribution cliccate [3], e collegate da altri siti, sono anche quelle che appaiono ai primi posti. A questo punto però il motore di ricerca mette ancor più in evidenza queste pagine, tanto che gli utenti tendono a cliccarle ancora di più creando un circolo vizioso che si è supposto portasse a una "dittatura" dei motori di ricerca. In cui solo alcune pagine molto visibili dominano la nostra ricerca dell'informazione. Fenomeno, quest'ultimo, indicato da alcuni autori con il nome di Googlearchy [4].

In particolare l'effetto San Matteo presuppone che i motori di ricerca influenzino il traffico degli utenti attraverso rigide strategie di posizionamento delle pagine, e si è argomentato che possano generare una spirale tutt'altro che virtuosa che amplifica la dominanza dei siti già popolari secondo una strategia legata al ranking. Questa polarizzazione potrebbe cioé condurre ad un monopolio pericoloso delle informazioni: l'evolvere di una rete non democratica.

Nella pratica accade questo: i motori di ricerca costruiscono i propri indici e ritornano i risultati della ricerca a un utente che fa una interrogazione con un certo ordine, e le prime pagine sono in genere quelle considerate più rilevanti.

Però l'effetto San Matteo non spiega alcuni comportamenti emergenti del Web ma fornisce altresì materia prima per studi che spaziano dalle dinamiche delle reti alla psicologia sociale.

Quello che vogliamo dimostrare in questo articolo è come non esista una Googlearchy, cioè un vero monopolio dei motori sulle informazioni presenti in rete.


L'EMERGENZA DI COMPORTAMENTI IN SISTEMI COMPLESSI ADATTIVI NEL WEB


Il comportamento dell'utente durante la ricerca sui motori non era mai stato considerato in studi precedenti, ma diventa qui fondamentale per spiegare l'apparizione di nuovi fenomeni emergenti.
Reti complesse come Internet e il World Wide Web possono presentare comportamenti emergenti inaspettati, tipici dei sistemi complessi adattivi, la cui caratteristica è quella di avere un adattamento fisico che può fare emergere strutture di tipo auto-organizzative e auto-riproducentesi [5].

Da uno studio empirico, di cui parlereno tra poco, è possibile dimostrare che gli utenti che compiono ricerche sui motori cliccano, per così dire, anche risultati molto in basso nella lista dei link rilevanti, generando una ridistribuzione del traffico a favore delle pagine meno popolari.

La conseguenza principale di questo fenomeno va esattamente contro l'impressione generale, che presuppone considerare i motori di ricerca come i principali monopolizzatori dell'informazione, con la capacità di presentare solo certi siti e non altri.
Si dimostra invece come anche nuove pagine poco indicizzate abbiano un'alta probabilità di essere scoperte rispetto a quanto si sarebbe potuto prevedere con il modello teorico.


GLI EFFETTI TOPOLOGICI DEL COMPORTAMENTO SOCIALE SU INTERNET


Quattro scienziati italiani, che come spesso succede non hanno trovato in Italia le condizioni per poter lavorare e sono così migrati negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio empirico [6] che spiega come l'influenza dei motori di ricerca non monopolizzino affatto l'accessibilità (e la popolarità) delle informazioni in linea: cioè che siti più popolari ricevano meno traffico di quanto ci si potrebbe aspettare dalle regole del ranking.

I quattro fisici [7] che hanno condotto l'esperimento (che potete trovare a questo link) sono Santo Fortunato, Alessando Vespignani, Filippo Menczer, Alessandro Flammini, dell'Università dell'Indiana.

Lo studio qui presentato vuole sfatare un preconcetto: il timore del presentarsi di una situazione in cui un ciclo auto-rinforzante della popolarità possa generare una topologia di Internet in cui solo un numero limitato di fonti di informazioni predominerà.

Tuttavia anche se è vero che le pagine con più link e traffico verranno evidenziate per prime (perchè questo è anche quello che pretendiamo dai motori di ricerca), dimostreremo che nello stesso modo anche le pagine che non sono ai primi posti sui motori hanno una loro probabilità relativamente alta di essere viste e visitate.

L'effetto San Matteo viene, in altre parole, mitigato dal funzionamento dei motori e soprattutto dal comportamento degli utenti.

Usando i dati di posizionamento di motori come Google e Yahoo e i dati del traffico generato da Alexa (servizio che misura i dati raccolti dalla Toolbar degli utenti), gli autori hanno inviato circa 30mila interrogazioni e catalogato il risultato di alcuni milioni di risultati rilevanti, osservando come la natura empirica delle curve vada contro l'ipotesi della supposta dittatura dei motori.

Hanno poi tracciato un grafico del traffico dei collegamenti inbound in modo tale che il pendio della linea avrebbe rivelato se e in che natura il ranking della pagina venisse influenzato dall'aumento del traffico.
Si è visto che per i siti da 100 a 1.000.000 di collegamenti inbound, traffico e collegamenti mantenevano un rapporto proporzionale, ma la loro pendenza, costante di proporzionalità, andava contro ogni previsione.

Il traffico aumentava molto meno di quello previsto rispetto al caso in traffico e link in ingresso nei motori di ricerca cui i motori avessero contribuito ad aumentarne la popolarità. E' cioè aumentato di meno rispetto a quanto il modello prevede nel caso in cui traffico seguisse una legge di proporzionalità diretta con i collegamenti inbound.

In figura A sono state rappresentate le relazioni tra link entranti (in-degree) e traffico generato (clic sul sito). il fattore h denota la probabilità che una pagina sia cliccata in risposta a una ricerca (query).

Alla fine, il risultato dimostra che ogni collegamento inbound aumenta il traffico t rispetto a k secondo una legge di potenza con esponente gammacirca uguale a 0.8 .

I risultati indicano che il comportamento degli utenti rispetto ai motori di ricerca possa sopprimere o mitigare l'effetto dovuto alla popolarità delle pagine.


Ciò diventa ancor più chiaro quando i dati sono esaminati all'estremità del range di valori: al crescere esponenziale dei link inbound le curve tendono ad appiattirsi. Questo dimostra come all'aumentare dei collegamenti le pagine più viste tendano a raggiungere una "saturazione" della loro popolarità, e indipendentemente dall'aumento dei link entranti le pagine non possono espandere ulteriormente la loro già elevata visibilità [8].

Lo studio propone un fattore che può contribuire a spiegare questi risultati: l'interesse dell'utente. Un utente interessato ad un argomento probabilmente avrà già visitato i siti più popolari che trattano di quel soggetto. Nella lista bassa delle ricerche i motori di ricerca permettono di trovare anche pagine meno-popolari che riguardano specifici temi trattati da siti non ancora visitati e perciò appetibili all'utente.


CONCLUSIONI

Il risultato ha conseguenze concettuali e pratiche interessanti: suggerisce, controintuitivamente, come l'uso "sociale" dei motori di ricerca contribuisca a "livellare" la popolarità delle pagine, cosicché anche i siti meno popolari hanno una probabilità, superiore a quanto ci si attenderebbe, di essere trovati, e questo grazie alle dinamiche della psicologia sociale applicate alle reti di informazione.

In altre parole, se avete qualcosa di importante da dire, per la quale la comunità web potrebbe essere interessata, qualcuno la noterà, nonostante il grande traffico generato dai grossi e più popolari portali.


L'AUTORE


Claudio Pasqua è consulente aziendale nel posizionamento sui motori di ricerca per enti pubblici, aziende e università. Si occupa di studi teorici e pratici legati alle reti a inviarianza di scala, del comportamento del World Wide Web e delle applicazioni dell'econophysics.
La scienza dei sistemi complessi (il tentativo di capire i numerosi casi di ordine spontaneo o di autocorrelazione presenti in natura) e gli scenari del mondo digitale e delle sue applicazioni nel mondo reale sono alcune delle sue attività di interesse.




NOTE

[1] Secondo la nota legge di potenza e il modello "Rich Get Richer", sul web la misura della visibilità è proporzionale al numero di link entranti. Più link puntano alla vostra pagina Web, più siete visibili. Vedere anche "Perché su Internet i ricchi diventano sempre più ricchi"

[2] L'effetto San Matteo è una forma di ripartizione basata sulla cumulatività, in base alla quale ogni nuova risorsa che si rende disponibile viene ripartita fra i partecipanti in proporzione a quanto hanno già. Il nome deriva da un passo del Vangelo di Matteo misteriosamente tutt'altro che cristiano che recita:

« ...a chi ha verrà dato, in modo che abbia ancor più in abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che sembra avere. » (Vangelo secondo Matteo, XXV 25-29)

L'espressione è stata usata per descrivere un "effetto di cumulatività" più volte osservato nella comunità scientifica e descritto da Robert K. Merton, in base al quale gli scienziati che raggiungono dei successi nei primi anni della propria carriera (ad esempio pubblicando un articolo su una rivista molto nota, o con un co-autore famoso), hanno in seguito molta più facilità a pubblicare, e quindi più credibilità e successo delle properie teorie, a parità di abilità e di ogni altro fattore. Questo effetto è considerato spesso fra i casi di iniquità della scienza, nella misura in cui il successo iniziale determina effetti di ripartizione non proporzionati alle abilità negli stadi successivi. [WikiPedia]
Lo stesso meccanismo è stato proposto per spiegare anche il comportamento del Web, luogo in cui più un articolo, una pagina è richiesta e di conseguenza cliccata e più sale di popolarità.

[3] C'è chi tende a sottovalutare, o a non dare per scontata, l'influenza delle Toolbar dei search engine sul posizionamento sulle Serp. Facciamo invece notare che sono gli stessi search engine a dichiarare che i dati provenenti dai clic degli utenti che usano le toolbar vengono utilizzati per assegnare l'importanza di posizionamento delle pagine dal loro traffic ranking.

Da una nota di Alexa Toolbar: "Making a better internet"

Alexa could not exist without the participation of the Alexa Toolbar community. Each member of the community, in addition to getting a useful tool, is giving back. Simply by using the Firefox and IE toolbars each member contributes valuable information about the web, how it is used, what is important and what is not. This information is returned to the community as Related Links, Traffic Rankings and more.

e ancora...

The traffic rank is based on three months of aggregated historical traffic data from millions of Alexa Toolbar users and is a combined measure of page views and users (reach).

e ancora...

Alexa computes traffic rankings by analyzing the Web usage of millions of Alexa Toolbar users. The information is sorted, sifted, anonymized, counted, and computed, until, finally, we get the traffic rankings shown in the Alexa service. The process is relatively complex, but if you have a need to know, please read on.


Per quanto riguarda Google, invece, la sua formula semplificata (che peraltro non è quella attualmente usata) prevedeva fin dall'inizio un fattore, chiamato damping factor, il cui valore viene deciso da Google e che nella documentazione originale assumeva valore 0,85. Tale valore può essere aggiustato da Google per decidere la percentuale di PageRank che deve transitare da una pagina all'altra. Tale valore viene influenzato da molte variabili, tra cui il Traffic Ranking.

"The random surfer picks a web page and keeps clicking on links, this probability is called damping factor".

"The PageRank value of a page reflects the frequency of hits on that page by the random surfer".
Karla Alcazar
Seminar: Link mining (2004)
Intitute für Informatik - Universität Freiburg

Ecco la formula:

PR[A]=(1 - d) + dleft (frac{PR[T1]}{C[T1]} + ... + frac{PR[Tn]}{C[Tn]}right )

Dove:
  • PR[A] è il valore di PageRank della pagina A che vogliamo calcolare
  • T1...Tn sono le pagine che contengono almeno un link verso A
  • PR[T1] ... PR[Tn] sono i valori di PageRank delle pagine T1 ... Tn
  • C[T1] ... C[Tn] sono il numero complessivo di link contenuti nella pagina che offre il link
  • d è il damping factor

Cito anche quanto affermato da Fortunato, Flammini, Menczer, Vespignani nella ricerca "The egalitarian effect of search engines" pubblicato nel 2005:

"Traffic is the fraction of all user clicks in some period of time that lead to the page; this quantity, also known as view popularity, can be estimated using the Alexa Traffic Rankings service, which monitors the sites viewed by users of its toolbar"

[vedi anche J. Cho, S. Roy, and R. Adams. Page quality: In search of an unbiased web ranking. In Proc. ACM International Conference on Management of Data (SIGMOD), 2005]


Segnalo infine l'ottimo testo di Amy Langville (Assistant Professor of Mathematics al College di Charleston in South Carolina) e Carl D. Meyer (Professor of Mathematics alla North Carolina State University) dal titolo:


in particolare il cap. 12.3 dal titolo "Ranking Based on Traffic Flow" (pagine 136-138) la cui dimostrazione è troppo lunga per poter essere riportata in queste righe. Cito solo una interessante interpretazione degli autori a proposito del TrafficRank. Grazie al metodo matematico dei Moltiplicatori Langrange è possibile ottenere una soluzione che descrive la "temperatura" per ognuna delle pagine Web. Una interpretazione che affonda le sue radici nella relazione termodinamica tra entropia e calore (HotRank).


[4] cf., Hindman, M. et al., 2003. "Googlearchy: How a Few Heavily-Linked Sites Dominate Politics on the Web.".

[5] Claudio Pasqua, L'emergenza negli ecosistemi digitali e la scienza della complessità, The Daily Bit, Torino, 6 luglio 2007 e anche http://it.wikipedia.org/wiki/Emergenza

[6] Topical interests and the mitigation of search http://www.pnas.org/cgi/content/abstract/0605525103v1

[7] Filippo Menczer è professore associato di informatica, computer science presso l'ndiana University, Bloomington; i suoi interessi di ricerca sono orientati allo studio di sistemi intelligenti per il web Mining (estrazione di informazione utile da insiemi di dati). Santo Fortunato svolge un post-dottorato presso l'Indiana University School of Informatics; le sue ricerche più recenti riguardano la tecnologia delle reti e le dinamiche sociali sulla formazione di opinioni. Alessandro Flammini è assistente alla School of Informatics dell'Indiana University. I suoi interessi riguardano lo studio di reti complesse e la fisica di biopolimeri. Alessandro Vespignani è professore di informatica, scienze cognitive e fisica presso l'Indiana University; il suo lavoro si concentra sullo studio del sistemi complessi e delle reti.

[8] La seguente figura mostra i risultati dell'analisi. La previsione teorica segue una legge di potenza, ed è rappresentata da una linea retta sul grafico logaritmico. L'area blu rapprenta la previsione nel caso in cui l'effetto della googlearchy fosse vera mentre la linea chiamata "sufing model" rappresenta il caso in cui i motori di ricerca fossero neutrali, come se i visitatori navigassero sui siti senza effettuare delle ricerche.
I dati empirici non seguono una legge di potenza: è invece evidente che il traffico in entrata segue una proporzionalità con espontente inferiore a quello predetto.
Al contrario di quello cui ci si potrebbe attendere, questo risultato suggerisce che i motori di ricerca hanno un comportamento democratico, visto che indirizzano più traffico di quanto atteso verso i siti meno popolari della rete.
Questo effetto democratico viene spesso denotato con il termine googlocracy.

mercoledì 26 maggio 2010

BLOG SCIENTIFICI E LE RETI

Peppe Liberti utilizzando nodexl ha pubblicato su Randle un grafo che rappresenta i 30 blog della classifica di Wikio dei blog scientifici italiani.



I blog più citati - spiega Peppe Liberti - sono quelli su cui arrivano un maggior numero di link. In periferia trovate i blog più eclettici, quelli che trattano di questioni che raggiungono un pubblico vario non necessariamente interessato alla scienza (sono, in qualche misura, soggetti ponte verso altre reti). Al centro è posizionato il nocciolo duro del gruppo, quello fortemente correlato, dove soggiornano i nodi principali.



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sabato 8 maggio 2010

PROFESSIONE GIORNALISTA: TECNICHE E REGOLE DI UN MESTIERE

E' cambiato il modo di trasmettere la scienza sui media? Sicuramente.
Siamo in grado di distinguere l’effetto dei giornali sul pubblico rispetto ad altri media? No.
La scienza trattata dai media ha qualche effetto sui comportamenti della gente? Forse.
I media danno informazioni corrette sulla scienza? Qualche volta.

Il manuale “Professione giornalista - Tecniche e regole di un mestiere“ Alberto di Papuzzi è un punto di riferimento per coloro che intendano avviarsi alla professione giornalistica. L’autore realizza una completa e dettagliata descrizione dell’universo giornalistico italiano e straniero. Racchiude ciò che è necessario sapere sulla storia, le tecniche, il linguaggio, i diritti e i doveri di un buon giornalista.

Un buon giornalista, ma anche un divulgatore scientifico, o un ricercatore che intenda comunicare al grande pubblico, dovrebbe conoscere innanzitutto le tecniche della comunicazione tradizionale, per evitare di commettere gli errori tipici della propria categoria.

La scienza e la tecnologia sono entrate prepotentemente nella nostra società ed il libro presenta e commenta i cambiamenti intervenuti nel mestiere e quelli che verranno nel giornalismo futuro. Affronta la gestione delle informazioni nelle sue varie forme e in rapporto alle varie tecnologie. Attualmente con queste nuove tecnologie la carta stampata passa in secondo piano per quel che riguarda la divulgazione scientifica e qui si affronta il problema della gestione delle informazioni nelle sue varie forme e spiega anche come difendersi dalla voglia del giornalista di fare sensazione.

Quando la scienza apparve sui media, venne trattata come un caso speciale; solo successivamente si è capito che la notizia scientifica ha la stessa dignità di ogni altra notizia, e va trattata al pari di un pezzo di politica, sport o economia.
Delicato, ad esempio, il problema del controllo delle fonti e della correttezza delle informazioni.

Il volume illustra i diversi modi con cui deve essere trattata l’informazione dal punto di vista concettuale e linguistico. In merito alla scrittura e alle forme di rappresentazione della notizia scientifica il punto chiave è una questione lessicale: le discipline scientifiche hanno a disposizione un lessico specialistico e una terminologia tecnica, che possono presentare difficoltà di comprensione e decifrazione. Al divulgatore, quindi, il compito di comunicare con semplicità temi complessi. Il giornalista deve togliere sacralità alla scienza e portarla a livello delle altre discipline, avvicinando il pubblico tramite i meccanismi della comunicazione.

Scienziati e ricercatori scoprono e approfondiscono, gli inventori creano, ma chi ha le capacità di trasmettere al grande pubblico tutto questo? Ed in quale modo? A questi ed altri quesiti risponde Papuzzi in questo manuale, che ci racconta la professione del GIORNALISTA.


Alberto Papuzzi
Professione Giornalista
318 pag. Donzelli Editore, 2003 - Milano