venerdì 12 gennaio 2007

Le reti descritte come sistemi competitivi

E' stata la ricercatrice italiana Ginestra Bianconi [1] del team del Prof. Barabási a scoprire che la Fitness determina il successo o il fallimento di un nodo.

Fino al 2001, prima dello studio della ricercatrice Bianconi, si pensava che nella tipologia di reti come quella di Internet, come predice il modello a inviarianza di scala, il primo arrivato fosse necessariamente il vincitore: la spiegazione data era che la connettività dei nodi aumentava con la radice quadrata del tempo.

Nel nuovo modello a fitness viene dimostrato che i nodi aumentano sì il loro numero di link seguendo una legge di potenza ma l’esponente che misura la velocità con cui ogni nodo si accaparra link è diverso per ogni nodo.
Questo esponente è proporzionale alla fitness.
Il modello spiega che una pagina con una fitness doppia rispetto a un'altra raccoglierà link più velocemente, perché il suo esponente è due volte maggiore.

Questo ci dice anche un'altra cosa importante: che la velocità con cui i nodi ottengono nuovi link non è una questione di anzianità. Il ruolo maggiore è legato alla velocità con cui i nuovi nodi conquistano nuovi link che permette a questi ultimi di passare in testa. E questo indipendentemente dal momento in cui sono entrati a far parte della rete.

Google è la dimostrazione concreta del fatto che questo nuovo modello riesce a descrivere con maggiore accuratezza il comportamento di reti a inviarianza di scala come Internet.
Google, arrivato solo nel 1997, ma utilizzando una tecnologia più all’avanguardia, riuscì in poco tempo ad accaparrarsi nuovi link più apidamente di Altavista o Inktomi, superando i suoi concorrenti.


IN SINTESI

Nei modelli di rete a invarianza di scala come Internet la legge di potenza dimostra che chi possiede già molti link avrà più probabilità di ottenere nuovi link in futuro e aumentare la sua popolarità

Il modello a fitness descrive invece correttamente le reti come sistemi competitivi. I nodi sono in competizione continua poiché i link rappresentano la principale fonte di sopravvivenza in un mondo interconnesso come Internet [2].
I nodi, dunque, non sono tutti uguali ma possiedono diversi valori di fitness.
Vince chi dimostra di avere la fitness più alta, cioè la capacità più alta ad acquisire nuovi link. Tutto ciò sembra in contraddizione con il modello a rete a invarianza di scala, ma in realtà non è così: i due modelli coesistono.
Con la conferma che tra due nodi ugualmente connessi è la prestanza fisica degli elementi più giovani a battere la incancrenita anzianità dei nodi già importanti e famosi.


[1] Barabási, A.-L. e Bianconi, G., Bose-Einstein Condensation in Complex Networks (http://www.nd.edu/~networks) , Phisycal Review Letters, vol. 86, N. 24, pp. 5632-5635, 11 giugno 2001

Per contattare l'autore dell'articolo: claudio.pasqua@gmail.com
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