venerdì 16 marzo 2007

The Emergence of the Creative Enterprise

Sono le invenzioni geniali di pochi singoli illuminati a fare progredire la scienza o l'intelligenza collettiva di molti individui che lavorano in gruppo?

Mi è capitato recentemente di leggere un interessante post dal blog di Layla Pavone.

Nella sua riflessione il Presidente di IAB Italia e IAB Europa siscale free network interroga su cosa muove il mondo, cioè su cosa consente alla creatività di un popolo di farlo progredire nella scoperta scientifica e tecnica.

Layla Pavone riporta quella che è la conclusione del libro "The Wisdom of Crowds" scritto da Jim Surowiecki, giornalista del New Yorker, il quale sostiene che è l'unione di piu' intelligenze, l'integrazione di molteplici punti di vista, a creare più valore di quanto possa crearne il genio isolato di una mente illuminata.

Tuttavia non è sempre stato così.

Albert-László Barabási, professore in fisica statistica della Università di Notre Dame, ha dimostrato in un articolo [1] apparso su SCIENCE, che nonostate per secoli gli individui impegnati in ogni campo del sapere scientifico si siano tenuti legati da una rete invisibile, comunicandosi le loro scoperte, tuttavia gli studi e le relative pubblicazioni scientifiche erano sempre stati fenomeni legati a singole iniziative culturali.

Le più grandi idee attribuite a Galileo, Netwon, Darwin e Einstein possono dunque essere descritte topologicamente da una geografia di nodi isolati.

Anche nella prima metà del XX secolo la rete di scienziati, che pure si organizzarono in singole squadre di individui estremamente collaborative, tendevano e creare isole. Pensiamo ad esempio alla stretta collaborazione di scienziati come James Watson (zoologo e genetista) e Crick (un fisico), i due scienziati che scoprirono il DNA che furono responsabili della rivoluzione scientifica più importante degli ultimi due secoli dopo la scoperta delle leggi di Mendel.

Ma erano purtroppo ancora collaborazioni legate all'interazione [link] di pochi individui isolati, gruppi di lavoro che non comunicavano con altri gruppi.

Solo quando si resero necessari obiettivi internazionali come il Progetto Genoma Umano, oppure la ricerca della "particella di Dio", il bosone di Higgs, parametro chiave del modello standard, si sentiì l'esigenza di una collaborazione estesa su scala planetaria.

Tali ricerche non sarebbero state possibili senza una collaborazione tra migliaia di individui strettamente interconnessi con centinaia di centri di ricerca internazionali, collegati da una invisibile rete di collaborazioni e la co-pubblicazione di milioni di scritti scientifici.

Il merito di Barabási è di avere dimostrato scientificamente le intuizioni di Jim Surowiecki, descrivendo queste relazioni tra nodi mediante un solido linguaggio matematico.

La rete di collaborazioni tra scienziati e autori di pubblicazioni scientifiche è una rete a invarianza di scala, che cresce con legge di potenza.

Un esempio citato nel suo articolo è quello di Paul Erdos, il padre della teoria delle reti casuali, scienziato che con più di 500 collaboratori, può essere preso come il miglior esempio conosciuto di rete collaborativa tra matematici.

Barabási ha matematicamente dimostrato che il Web, la cellula di un organismo vivente, o una rete sociale è guidata dai medesimi meccanismi che ne regolano la sopravvivenza e la propria evoluzione.

La dinamica di queste reti fa sì che esse seguano la stessa strada evolutiva. Pur essendo reti "senza ragno", cioè senza un supervisore centrale, esse hanno tendenza ad auto-organizzarsi. Per gli organismi ci pensa la legge dell'evoluzione biologica, per le reti complesse come internet è la legge di potenza.

Oggi le grandi scoperte scientifiche sono legate alla collaborazione di centinaia, migliaia di individui. Non è solo una questione di costi (i laboratori moderni hanno bisogno di enormi investimenti statali e intergovernativi). E' un problema soprattutto legato alla complessità.

Barabási ha inoltre dimostrato che nelle reti collaborative è importante sia la presenza di menti dotate di grande intelletto ed esperienza (i singoli guru, individui illuminati ed estremanente dotati intellettualmente) che giovani menti dotate di creatività e portate all'innovazione.

I primi hanno il compito di "guidare" il gruppo, di ragionare per inferenze, e risparmiare tempo computazionale grazie alla loro lunga esperienza passata a studiare su modelli teorici per anni durante notti insonni. I secondi quelli di portare al gruppo esperienze collaborative e idee fresche innovative.

Una teoria matematica che spieghi la dinamica delle scoperte umane non può più quindi essere più solo legata all'apporto di un singolo individuo.

Anche le imprese più competitive del XXI secolo saranno quelle che potranno sfoggiare gruppi di lavoro composti da individui con una giusta combinazione di " expertise" (saper fare), esperienza, creatività e innovazione.


Claudio Pasqua


[1] Albert-László Barabási - Network Theory - the emergence of the Creative Enterprise - SCIENCE, 29 April 2005

mercoledì 14 marzo 2007

International Workshop and Conference on Network Science (NetSci07)


L'International Workshop and Conference on Network Science (NetSci07) porta all'attenzione di scienziati, ricercatori e docenti i fenomeni delle reti a invarianza di scala in settori molto diversi dellaNetSci07 ricerca scientifica.

Matematici, analisti ed esperti in ogni settore della ricerca si incontreranno per analizzare le implicazioni che può dare lo studio delle reti in campi che vanno dalla biologia sistemica alla scienza dell'informazione, passando per le scienze sociali e quelle ingegneristiche.

La conferenza darà maggiore enfasi alle reti biologiche e ai loro modelli costituenti.
In particolare lo studio delle reti di regolazione, della trascrizione dei pattern genetici e dell'interazione proteica all'interno delle cellule, del metabolismo e degli ecosistemi.

Il workshop offrirà poi la possibilità di seguire le relazioni dettate dalle più recenti scoperte in questi promettenti settori.

Associato all'evento è previsto anche un concorso dal titolo "Visualizing Network Dynamics" aperto a ricercatori, tecnici e docenti in ogni disciplina tra cui antropologia, sociologia, storia, psicologia sociale, biologia, geografia economia e scienze della comunicazione ma anche artisti e designer che potranno sottoporre alla giuria scientifica i lavori a tema con il fine di esprimere al meglio, anche graficamente, l'evolversi delle reti e delle interazioni dei loro elementi costituenti.

La redazione di The Daily Bit, che segue da alcuni anni l'evolvere degli studi più recenti sulle reti, seguirà da vicino anche questo importante appuntamento internazionale.

Alcuni studi, riassunti nelle pagine della nostra rivista, sono stati pubblicati proprio dai relatori e organizzatori di questo evento, come Reka Albert e Albert-László Barabási, e si dimostrano utili nella spiegazione e nella formulazione matematica di fenomeni molto diversi ma anche molto simili per la descrizione del comportamento del world wide web.

Il workshop e la conferenza si svolgeranno al New York Hall of Science nei pressi del Flushing Meadows Corona Park, Queens New York City

NetSci07
International Workshop and Conference on Network Science
20-25 maggio 2007
New York Hall of Science
Queens, NYC



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mercoledì 7 marzo 2007

TEORIA DELL’EMERGENZA E RETI COMPLESSE


articolo tratto da The Daily Bit

Recentemente [1] il fisico teorico Ginestra Bianconi ha condotto uno studio sulla emergenza di reti a inviarianza di scala in cui ha dimostrato che il grado di distribuzione in tali reti corrisponde a uno stato di energia più elevato rispetto a reti non organizzate. Al contrario il minimo di energia si riscontra nelle reti con nodi e link distribuiti in modo aleatorio (reti casuali).

La teoria dell’emergenza è una branca della teoria dei sistemi che studia i processi di costituzione di entità basate su (emergenti da) interazioni di cooperazione/competizione tra elementi. secolo della complessità

Il tema dell’emergenza per la sua peculiarità rappresenta molte delle problematiche sistemiche attualmente presenti in diverse discipline.
Una larga varietà di reti complesse come Internet, il World Wide Web, le reti biologiche degli scambi proteici tra cellule o le reti sociali (come lo stabilirsi di comunità auto-organizzate come la sincronia del lampeggio di sciami di lucciole, fino all'organizzarsi di interi centri industriali) ed economici (come i comportamenti dei mercati azionari) rivelano una tendenza analoga a massimizzare l’energia.

Queste strutture evolvono in modo da conseguire precisi obiettivi e rivelano caratteristiche topologiche analoghe, tra cui una interessante tendenza all’autoorganizzazione.

Le proprietà di queste strutture non sono dedicibili da quelle dei componenti interagenti tra loro, da cui la necessità a ricorrere a delle modelizzazioni che dalla prima semplice osservazione che “il tutto è maggiore della somma delle sue parti” arrivino a descrivere le reti a livello sistemico: dobbiamo cioè esaminare la struttura e la dinamica delle funzioni tra i nodi e dell’intero complesso di relazioni, piuttosto che le caratteristiche delle parti isolate.

La complessità dei sistemi e la enorme quantità di informazioni (dati) oggi disponibili richiede lo sviluppo di modelli matematici e metodi computazionali che possano definire le relazioni tra struttura e funzione a tutti i livelli di organizzazione.

Creare un modello della rete allargato a ecosistema digitale aperto tiene fondamentalmente in conto tale complessità.

REFERENCE

[7] G. Bianconi, Degree distribution of complex networks from statistical mechanics principle, cond-mat/0606365v5 (2006)

venerdì 2 marzo 2007

Google non è solo un motore di ricerca

Ecco 15 caratteristiche (più o meno conosciute) che possono tornarci utili ...
  1. Google è una calcolatrice. Quanto fa 2+5?

  2. Google conosce le costanti matematiche e fisiche. Qual'è la velocità della luce? E la velocità del suono al livello del mare? E il pi greco? Google lo sa.

  3. Google fa conversioni tra unità di misura. A quanti euro corrispondono 100$? Quanti metri è lungo un miglio?

  4. Google è un dizionario. Cosa vuol dire enigma?

  5. Google fa anche da glossario. Provate per esempio la definizione di "peer to peer"

  6. Google raccoglie aneddoti e fatti storici. Vuoi sapere dove è nato Mark Twain o quanti abitanti ha San Francisco? Google (in questo caso solo la versione .com) ha la risposta.

  7. Google mostra le previsioni del tempo. Scrivendo Weather + il nome della città cercata Google.com mostrerà le previsioni del tempo. Ecco un esempio per New York. Anche in questo caso funziona solo per la versione .com

  8. Google fornisce anche il meteo per gli aereoporti. Utilissimo se dovete volare, ad esempio ecco l'aereoporto di Minneapolis...

  9. Google tiene traccia dei voli aerei. Per i voli USA e molti voli internazionali basta inserire il codice del volo per controllare se è arrivato o meno...

  10. Google tiene traccia dei tuoi pacchi. Per FedEx, US Post e UPS, basta inserire il numero di tracking nel campo di ricerca, e vi verrà mostrato dove si trova il vostro pacco. Penso valga solo per gli USA e solo su Google.com

  11. Google è un enorme elenco telefonico. Sempre e solo per gli USA Google fa da elenco telefonico. Vi va di fare una telefonata a John Smith?

  12. Google recupera i prefissi. Idem con patate per gli "area code", corrispondenti ai nostri prefissi telefonici

  13. Google ama il cinema. Mostra orari dei cinema e recensioni semplicemente inserendo "movies + titolo del film", ad esempio Casino Royale

  14. Google ama la musica. Inserendo il nome di un artista ci verrà mostrata la discografia e notizie interessanti... Provate Norah Jones!

  15. Google ha la risposta per tutto. Ed è semplicemente "42". 42? Sì quarantadue!

Alcune di queste sono funzionanti solo su Google.com e non sulle versioni in lingua italiana.

I link forniti puntano a Google.com, ma a causa delle impostazioni del vostro browser potreste essere dirottati verso la versione italiana, dove molte di queste features non funzionano.